19 Aprile 2019 di Vanessa Avatar

La Galleria del Cembalo propone, a partire dal 18 aprile fino al 24 maggio 2019, due mostre in dialogo fra loro sul tema della città. Life, Still, di Alessio Romenzi, ed Ergo Sum, di Valerio Polici, raccontano una condizione di precarietà urbana scandita dal passo di chi cerca uno spazio per vivere, oppure una traccia del proprio essere nel mondo, un’affermazione identitaria.

Ergo Sum: il progetto fotografico di Valerio Polici

Ergo Sum è il progetto fotografico che Valerio Polici ha realizzato tra Europa e Argentina nell’ arco temporale di sei anni. Polici vuole ritrarre la città sotterranea dei writers e la sua prospettiva mette in risalto il legame tra il tessuto urbano e gli artisti, dei quali enfatizza le potenzialità creative e le necessità espressive, elementi che prendono vita di notte, ai margini della città. Seguendo alcuni writers protagonisti dei suoi scatti, da lui definiti ‘compagni di avventura’, l’artista cattura, in un convulso bianco e nero, i luoghi periferici e interdetti del panorama metropolitano e industriale “in cui le identità definite si perdono e lasciano il passo a infinite possibilità”. È qui l’esperienza stessa, come sottolinea Chiara Pirozzi, a porsi come creatrice di rapporti ‘culturali e sociali, sconosciuti e inaspettati’. Nonostante Polici sia materialmente dietro la macchina fotografica e quindi “testimone” degli eventi, il suo personale coinvolgimento emotivo segna in modo indelebile un lavoro in grado di restituire visivamente l’adrenalina del momento e l’imprevedibilità del suo epilogo.
Il fotografo stesso racconta di fughe repentine, provocate dal suono improvviso di un allarme, e di lunghe attese, che lui stesso ha vissuto nascosto insieme agli altri street artist, nel tentativo di non farsi cogliere in flagrante dalla vigilanza, di cui si percepisce l’avvicinarsi nella velocità di una messa a fuoco instabile.
Il movimento di quel ‘viaggio negli spazi intestinali della metropoli’ è ulteriormente enfatizzato dall’artista tramite il video presente in mostra. Costruito su un’assonanza con le telecamere di sorveglianza, riproduce in loop l’esperienza errante dei writers. Polici si fa, quindi, protagonista e comparsa di un universo subordinato, la cui voce corre inesausta da una nicchia verso il mondo emerso, di cui la Galleria del Cembalo si propone una moderna cassa di risonanza.
La Galleria del Cembalo 
dal 18 aprile fino al 24 maggio 2019

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