12 Agosto 2020 di Redazione Redazione

La fotografia ci spinge continuamente a compiere scelte, a decidere dove e quando fotografare. A stabilire cosa inquadrare e cosa escludere della realtà che ci scorre dinnanzi. Non si può avere tutto. Ma se la bellezza si mostra intera, senza niente che la copra, allora la scelta non comporta rinunce.

Sono stato incaricato da vari giornali, tra i quali Il Giorno, Dove e il New York Times, di realizzare dei servizi sulla bellezza delle nostre città durante il confinamento. Ho trascorso una giornata intera a Milano, Venezia, Firenze e Roma, camminando con la mascherina dieci ore al giorno, scordandomi anche di bere e tenendomi sempre a grande distanza da chiunque. Con me avevo l’autocertificazione, la lettera di autorizzazione della Prefettura, quella d’incarico del giornale e il tesserino dell’Ordine dei Giornalisti. Con gentilezza, le forze di polizia mi hanno controllato tutti i giorni, più volte. Sono stati gli unici momenti nei quali tornavo nella realtà, dallo spazio metafisico nel quale viaggiavo.

Battistero di S. Giovanni e Cattedrale di Santa Maria del Fiore, Firenze

Se la bellezza naturale non ha bisogno della presenza umana, quella artificiale ha bisogno dell’uomo sia per avere origine, sia per completarsi. Tra le città completamente vuote e la folla che le invade, c’è un equilibrio aureo che le rende davvero belle. Né troppo né troppo poco. L’assenza delle persone però, consente di ammirare le architetture delle nostre città senza interruzioni, nella loro completezza. Palazzi e monumenti storici, luoghi che normalmente pullulano di turisti e cittadini che si svelano nella loro sublime compostezza. Inoltre, la mancanza di riferimenti all’attualità, come veicoli e persone, ci permette di viaggiare nel tempo e di cogliere l’anima delle nostre città. Ogni cosa con una propria bellezza.

Piazza San Marco, Venezia

di Enrico De Santis

Enrico De Santis

Tra i maggiori fotogiornalisti italiani impegnato in reportage sociali, naturalistici e culturali realizzati in tutto il mondo, Enrico è autore di mostre personali apprezzate per i contenuti didattici oltre che artistici. Laureato in legge, ha studiato Arte a Roma, New York, Londra e Milano. È autore di libri fotografici e guide turistiche. Commenta le fotografie del World Press Photo, scrive articoli sulla fotografia e recensisce opere d’arte su libri, riviste e siti web. Lavora per il Corriere della Sera, è docente di Fotografia per il gruppo RCS e insegna fotogiornalismo all’Università Statale di Milano. I suoi reportage a sfondo sociale e naturalistico lo hanno portato a esporre in Italia, in Francia e negli Stati Uniti. Ha pubblicato per le più importanti case editrici internazionali.

Lascia un commento

qui