Utili nella maggior parte delle situazioni fotografiche di tutti i giorni, ecco tre zoom standard di Nikon a confronto.

23 Agosto 2022 di Redazione Redazione

Gli zoom standard coprono la maggior parte delle situazioni che si presentano nella fotografia non specialistica di tutti i giorni. Quindi è bene averne in borsa uno davvero buono. Ecco, dunque, tre modelli Nikon a confronto, con innesto F e Z.

Tre zoom standard Nikon a confronto

Nikon Z DX 16-50 mm f/3.5-6.3 VR

zoom standard

Con un peso di 135 g e una lunghezza di appena 32 mm da chiuso, questo DX Z-mount sembra davvero impossibilmente piccolo! A confronto con il diametro della flangia dell’attacco Z, poi, l’obiettivo sembra ancora più corto. Esteso per l’uso, misura ancora solo 55-60 mm, a seconda dell’impostazione zoom. Il suo unico difetto è la limitata massima apertura di diaframma, che scende fino a f/6.3 alla massima lunghezza focale.

Il percorso ottico comprende quattro elementi asferici e un ED (Extra-low Dispersion). La stabilizzazione VR di nuova generazione è efficace fino a 4,5 stop, più di qualsiasi altro zoom standard Nikon stabilizzato. La qualità strutturale è buona: anche se l’attacco è in plastica, sembra durevole.

La nitidezza è eccellente, anche all’apertura più ampia alle focali più corte. Cala leggermente verso la massima estensione zoom, ma rimane più che rispettabile. Come è ormai normale in molti obiettivi studiati per mirrorless, il controllo di distorsione e aberrazioni cromatiche è delegato alle correzioni automatiche in-camera.

Nikon Z 28-75 mm f/2.8

zoom standard

Rispetto al “classico” zoom standard, quello che combina estensione 24-70 mm con un diaframma f/2.8 costante, questo nuovo Nikon 28-75 mm percorre una strada differente. Perde una buona fetta di copertura grandangolare, ma compensa con una maggiore gittata tele, pur mantenendo l’importante diaframma luminoso e costante. Inoltre, pesa meno di due terzi rispetto allo Z 24-70 mm f/2.8 S – e, non da ultimo, costa meno della metà.

Non è un obiettivo serie S, tuttavia è ben costruito, con una struttura affidabile, robusta e ben protetta contro polvere e umidità. Vanta lenti di qualità, tra cui tre elementi asferici, un ED e un Super-ED.

L’autofocus è rapido e quasi del tutto silenzioso. Mancano l’anello personalizzabile aggiuntivo, i pulsanti L-Fn e il display OLED degli zoom Nikon top di gamma, ma è normale se consideriamo il prezzo ben più basso rispetto a questi ultimi.

La nitidezza centrale lungo tutta la corsa focale non ha nulla da invidiare a quella dello Z 24-70 mm f/2.8 S, mentre quella di margini e angoli è un po’ meno esaltante.

Nikon AF-S 24-120 mm f/4G ED VR

Costruita sul successo dell’originale Nikon AF-S 24-120 mm VR, questa seconda edizione ha diaframma costante anziché variabile e sistema di stabilizzazione aggiornato. È però in vendita ormai da un decennio e la copertura VR, pari a 3,5 stop, è inferiore a quella dei modelli più recenti.

Disponibile, con un sostanzioso sconto, in coppia prima con la D750 e adesso con la D780, questo obiettivo ha una qualità altissima per un modello “kit”. Come i nuovi Z-mount FX, è protetto contro polvere e umidità e dotato di paraluce. Il percorso ottico comprende tre elementi asferici e due ED, oltre a rivestimenti Nano Crystal Coat. 

Il controllo del diaframma è meccanico e il sistema autofocus è ultrasonico ad anello: nessuno dei due pone quindi problemi di compatibilità con le reflex Nikon più vecchie.

La nitidezza tiene molto bene lungo tutta la gamma zoom, fino a margini e angoli dell’inquadratura. Lasciate non corrette, però, aberrazioni cromatiche e distorsioni sono più evidenti che negli zoom standard full-frame serie Z, di più nuova generazione.

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