Paolo Tomberli Paolo Tomberli

Sono del 1967. Mi chiamo Paolo Tomberli vivo a Signa, un piccolo Comune della Città Metropolitana di Firenze. M’interessa – la fotografia – fino dai lontani anni ‘80 del secolo scorso. Ed ho iniziato a fotografare nel dicembre 1984 con una reflex analogica PRAKTICA MTL-5, e sempre nello stesso anno ho frequentato - nella mia città – un corso di fotografia, con l’esperienza basilare della camera oscura e della stampa fotografica in Bianco e Nero. Per qualche anno ho fatto da assistente ad un fotografo professionista. Nella primavera del 1985 ho venduto la Praktica ed ho acquistato un’altra reflex analogica la FUJICA STX-1N, con il corredo di obiettivi Tamrom SP Macro 70-210 mm f/3,5 e 35-70 mm f/3.8. Nel 2007 con avvento della fotografia digitale sono entrato in questo nuovo mondo tecnologico avvalendomi per la prima volta di una piccolissima fotocamera compatta la CANON POWERSHOT A460, ma dopo qualche anno non soddisfatto della qualità delle immagini ho acquistato nel settembre del 2010 la NIKON COOLPIX L21 e dal 2018, la mia fotocamera digitale (di seconda mano) è la NIKON COOLPIX P520. Tutte le volte che sono fuori ha fotografare, cerco di non farmi coinvolgere dalla situazione: osservo e aspetto il momento giusto. Io fotografo solo in bianco e nero: perché ritengo che il disegno sia la tradizione di ogni espressione, o arte figurativa, ed è la manifestazione più autentica del 'dipingere con la luce'.

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ATTREZZATURANIKON COOLPIX L21 - NIKON COOLPIX P520 - FUJIFILM FINEPIX S2950 - FUJIFILM INSTAX MINI EVO - SAMSUNG GALAXY A14 - Portable Ring Light Tripod - Spring Loaded PH-G4 Hakuba Tripod - Hama Star 05 Light Tripod

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All’ombra dei papaveri

La storia è quella di un soldato che combatte una guerra che non ha voluto. Vive con fatica, paura e nostalgia i momenti trascorsi lontano dalla sua vita di tutti i giorni, i suoi familiari, la sua casa. L’immagine ci racconta di una storia unica e forte, che ci parla degli ultimi, delle ingiustizie e di ogni violazione dei diritti umani durante momenti di guerra. Stamattina, mentre percorrevo a piedi il “Vialetto della Poesia” a Carmignano, un breve tratto di strada bianca adiacente al paese di Comeana, sottostante a Piazza Cesare Battisti. Stavo dicendo che, questo breve tratto di strada è cinto da un lungo muro che tratteggia la via, sul ciglio del muro tra lamiere e ed fili di ferro c’erano cinque coraggiosi papaveri che sfidavano un profumato vento primaverile. La strada bianca è un percorso suggestivo che si trova all’interno del Parco Archeologico di Carmignano, dove si può riflettere e apprezzare la bellezza del paesaggio toscano. Quando mi sono trovato davanti a me e al terzo occhio della mia fotocamera, questa immagine, non ho potuto fare a meno di raccontare questa storia.

“Vialetto della Poesia” – Parco Archeologico di Carmignano (Prato)

11/5/2024

ISO 64

F9

17.1 mm

1/125

FinePix S2950

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