Pinhole Trees

Amo la natura in tutte le sue forme e con gli alberi in particolare ho sempre avvertito un legame speciale.
La particolarità  che unisce queste sei foto, è che sono state realizzate grazie alla tecnica del foro stenopeico.
La fotocamera utilizzata è la Zero 2000 6×6, una scatola di legno di teak, che utilizza pellicola 120 ed esprime una focale di 25mm con valore di diaframma f/138 .

Come mirino viene utilizzato un cartoncino con un’area quadrata di plastica trasparente.
Indispensabili esposimetro separato, un robusto cavalletto e cavo di scatto flessibile a vite.
Le pellicole impiegate sono medio formato 6×6 Ilford Delta 400 o Kodak T- Max 400.
I tempi di esposizione vanno dai 2-3 secondi della prima foto ai quasi 4 minuti dell’albero con la neve.
Le difficoltà  nel fotografare con questa tecnica sono molte, ma sicuramente tra loro spicca quella legata al calcolo della esposizione corretta.
La pellicola è una composizione chimico-organica, quindi reagisce in un determinato modo alla luce che la impressiona. Quando il tempo di esposizione supera i 2 secondi, la pellicola non risponde più come ci si aspetterebbe. Questo è dovuto al fenomeno chiamato “difetto di reciprocità ”, ossia la costante relazione tempi/diaframmi non è più valida quando la luce è scarsa e il tempo di posa molto lungo. Per avere l’esposizione corretta dovrò applicare le necessarie moltiplicazioni che in alcune occasioni mi hanno portato a tempi di esposizione di 48 minuti e oltre.

La fotografia stenopeica ha un fascino particolare, legato principalmente al fattore tempo: mentre realizzi un singolo scatto ti senti immerso completamente in quello che stai facendo, assapori a fondo quanto accade intorno.
Inoltre, la scarsa definizione non è un difetto e insieme al formato quadrato e ai lunghi tempi di esposizione, regala immagini uniche, che vivono in una dimensione fuori del tempo, tra realtà  e fantasia.