I’m not a doll – #anorexiafighter
Giada: LUNEDÌ 14 NOVEMBRE 2016 (16 anni)
“22.22” ora del desiderio, funziona così no? Stessa ora, stesso minuto, i numeri devono combaciare ed il desiderio che vorresti esprimere si dovrebbe avverare.
Ci sto pensando, riordino i pensieri: “questo no”, “quello è troppo scontato”, “ma dai Giada, ci vuole qualcosa di più originale”.
Mi rigiro nel letto.
Il cervello sempre in movimento e i pensieri che viaggiano, corrono a duecento all’ora, peggio che in una gara d’auto, per cercare uno stupido desiderio in grado di soddisfarmi:
“Vorrei avere più amici”, ma so che non mi capirebbero.
“Vorrei vederlo, parlargli”, ma so che lo vedrò domani, e dopodomani e il giorno dopo ancora quindi lascio stare.
“Vorrei fumare”, guardo nella borsa ed ho le ultime due sigarette e che a me non piace lasciare le cose da sole, quindi non la fumo.
“Vorrei un unicorno”, sorrido, ragiono, mi ricordo che non esistono.
Quel sorriso mi spiazza, non te lo concedi, non voglio perdere il controllo e sfociare in una grande risata.
Mi rigiro nel letto, mi guardo le gambe, la pancia, e penso “Voglio ritornare indietro, voglio ritornare a quel tempo in cui gli altri avevano paura di toccarmi perché pensavano potessi spezzarmi sotto il loro tocco”, “Voglio scomparire”, “Voglio solo andarmene, non pensare più.”
Ho trovato il mio desiderio, guardo l’ora “22.42”, troppo tardi.
Oggi, a 21 anni, continuo a combattere contro questo mostro che mi ha bruciato l’adolescenza, che mi ha tolto le forze e quasi la vita.
Ringrazio i miei genitori, la mia famiglia.
Ringrazio e abbraccio me stessa sapendo che la strada sarà lunga e tortuosa ma le ossa, passata l’osteopenia, ormai sono più forti💜