giordano cianfaglione - Gli ahlberi
Gli ahlberi
Queste fotografie vogliono essere il tentativo di cercare oltre il messaggio che ci viene continuamente proposto dalle case produttrici di materiale fotografico, ovvero che la macchina fotografica ci rende capaci di catturare la realtà a nostro piacimento.
Se è vero che la fotografia è un taglio nel continuum del reale, allora secondo me dovremmo ricordarci delle riflessioni sviluppate da Martin Heidegger ne ”L’ origine dell’opera d’arte”, laddove il filosofo sosteneva che l’opera d’arte origina nella con-tenzione tra due forze, la disposizione del segno e la sua deposizione nella materia. La materia non è solo ciò che subisce inerte il taglio e lo squarcio dell’uomo, ma è colei che accoglie e tiene in sè il segno.
Se impariamo a leggere così il taglio/segno, e la fotografia con la sua forza centrifuga verso il fuoricampo sottolineata per esempio sia da Andrè Bazin sia da Roland Barthes è una grande occasione per farlo, possiamo ritrovare nell’arte la capacità preziosa di non sentirci il centro del mondo e di oltre-vedere.