Harouna Dembele
Originario di Bobo Dioulasso nel Burkina Faso, Harouna Dembélé discende da una famiglia di griot. Fin da giovanissimo è stato iniziato agli strumenti tradizionali del suo Paese: djembé, balafon, doundoun, bara.
Trasferitosi a Abidjan con il padre e tre fratelli, anch’essi percussionisti, comincia a suonare nelle numerose feste della capitale ivoriana, matrimoni, battesimi, funerali e altre cerimonie in cui questi strumenti sono onnipresenti.
Quando non suona lo djembé Harouna, nonostante la giovane età, assiste alle lunghe veglie e suona il balafon davanti agli “anziani”.
Nel 1994 gli viene conferito il titolo di “Chef batteur” del gruppo Yelemba di Adidjan. In quel periodo comincia a esibirsi in spettacoli di danza africana in cui ballo e percussioni sono sempre associati. Primo solista indiscusso, tiene regolarmente stage per amatori e professionisti, momenti privilegiati che gli permettono di trasmettere il suo amore per lo djembé e il balafon.
Con gli Yelemba Harouna rivisita, tra tradizione e modernità, il vasto repertorio multietnico della Costa d’Avorio, portando i suoi spettacoli in Europa e nel mondo.
A Nantes, dove si trasferisce con cinque musicisti del gruppo, esplora nuovi territori musicali con gli Akeïkoi, portando ritmi e canti tradizionali in Senoufo e Dioula, percussioni a pelle tesa, balafon e strumenti rari come i boloye.
Dopo diversi anni di scoperta reciproca tra i diversi membri del collettivo, nel 2002 esce il primo album degli Akeïkoi, Binkafô, che segna l’incontro tra il rock e la musica etnica africana.
Rientrato a Bobo Dioulasso, nel 2004 Harouna fonda il suo gruppo Parisi. Composto da 12 artisti del Burkina Faso, Parisi riflette le influenze artistiche delle diverse etnie presenti a Bobo Dioulasso, crocevia culturale dell’Africa occidentale e crogiolo del rinnovamento della musica tradizionale burkinabé.
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Esercizio a tema: Il ritratto