Al Leica Store di Roma, le immagini di Alfredo Corrao rendono intimo e personale lo spazio pubblico dei musei della Capitale.

15 Maggio 2024 di Redazione Redazione


testo di Francesca Orsi

Dal 15 maggio all’11 giugno 2024, al Leica Store di Roma, la mostra Pubbliche intimità di Alfredo Corrao rivela la prospettiva privata e unica di chi fruisce dei musei di Roma, procedendo di stanza in stanza e abbandonandosi alla tranquillità del momento e del luogo.

Pubbliche intimità
© Alfredo Corrao

Mario Cresci: Vedere Attraverso

Da metà degli anni Novanta al primo decennio del XXI secolo Mario Cresci, già autore noto per la sua concezione di “fotografia contaminata”, produce una serie che mette in dialogo la fotografia e l’arte, che ne indaga le dinamiche di sguardo, di fruizione, di prospettiva, che fonde i piani di rappresentazione per creare un unicum meta fotografico, Vedere Attraverso.

Tra le altre cose, Vedere Attraverso si compone anche di ritratti dei visitatori della Pinacoteca Nazionale di Bologna colti da dietro, mentre si trovano in contemplazione di un’opera d’arte. In questo modo la loro nuca, fotografata da Cresci, entra in dialogo visivo con la porzione del dipinto davanti a loro, in una composizione creata contemporaneamente per sottrazioni e aggiunte, per frammenti, in un dialogo tra reale e “riprodotto” che ne cancella i confini e genera una tela multipercettiva.

Cresci agisce proprio in quello spazio che definisce il confine tra il “reale” e il “riprodotto” e lo annulla, facendo intuire che il suo scopo è quello di “agire tra le immagini”, come spiega perfettamente Roberta Valtorta nel suo testo Tempo ciclico, ipertesto, creando con esse un continuo ritorno ciclico, un labirinto mentale.

Alfredo Corrao: Pubbliche intimità

Similmente lavora anche Alfredo Corrao in Pubbliche intimità, il cui testo di accompagnamento è scritto proprio, non a caso, da Mario Cresci che lo intitola Paesaggi di pubbliche intimità. Il progetto, in mostra da Leica Store di Roma, segue il camminare di Corrao tra le stanze dei musei di Roma, luoghi assolati e rasserenanti, scampoli e scorci di architetture e ornamenti si alternano con porzioni delle opere ospitate nei musei, i dettagli dei dipinti si mescolano verosimilmente con “dettagli viventi”.

A rendere fluida e omogenea la sequenza e la compenetrazione, come per Cresci, tra “reale” e “riprodotto” sono la luce e il colore, che cadenza il ritmo visivo di Pubbliche intimità. Quello che Mario Cresci aveva introdotto nei suoi ritratti da dietro di Vedere Attraverso, il dialogo tra fotografia e arte in un unicum meta fotografico, Corrao lo spalma sull’interità del suo progetto. Ma mentre Cresci nei suoi ritratti alla Pinacoteca Nazionale di Bologna sottolinea la sua presenza come fotografo e come agente sull’immagine, Corrao si rivela prima come spettatore e poi come fotografo.

mostra Leica Store Roma Pubbliche intimità
© Alfredo Corrao

Il suo sguardo è uno sguardo partecipe, coinvolto emotivamente, è lui che fruisce, in prima persona, di quella luce così “abbracciante” e rasserenante. Se l’agire di Cresci sulle immagini si riconduce a un processo mentale ciclico, il camminare di Corrao tra le stanze dei musei è un processo altrettanto mentale e altrettanto ciclico, un vagare tra le immagini che quei luoghi rimandano nella sua testa parallelamente al suo vagare fisico. Corrao rende intimo e personale uno spazio pubblico, dove la propria esperienza di fruizione è considerata, solitamente, come un granello di sabbia nel deserto. Quello che Alfredo riesce a far emergere, grazie alla sua narrazione, è l’unicità delle proprie sensazioni non solo davanti a un’opera d’arte, ma, più vastamente, rispetto al luogo dove esse sono conservate, elevando i musei non solo a contenitori, ma essi stessi opere d’arte che inducono all’emozione.

Francesca Orsi

Info

dal 15 maggio all’11 giugno 2024
Roma ChilometroZero
Leica Store Roma
Via dei due Macelli 57, Roma

www.leica-camera.com/it-IT/alfredo-corrao

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