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What I photograph isn't what I see but what I am;

PAESEItaly

ATTREZZATURANikon D90 Nikkor 50 -1.8 Sigma 16-50/2.8 Tripod Manfrotto; Cellulare Foro stenopeico Polaroid: Impulse (1988); Original Onestep

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50′ – Don’t Forget!

50’, Don’t forget!
E’ un estratto di un reportage inedito più consistente elaborato solo recentemete con immagini scattate diversi anni fa (2005) durante un viaggio in auto e autobus in Bosnia Erzegovina, attraversando citta come Mostar, Tuzla, Sarajevo, Rogatica, e i loro dintorni.
50 minuti è il tempo medio che un aereo impiega dall’Europa per raggiungere la Bosnia Erzegovina, luogo ben noto a tutti poiché all’inizio degli anni 90 del s.s., fu investito e distrutto da uno dei più tragici e cruenti conflitti avvenuti dalla Seconda GM, e teatro d’incomprensibili e atroci crimini contro l’umanità .
Immagini di scorci di città  e villaggi fatti di poche case che mostrano ancora le lacerazioni di quanto accaduto e che sembrano gridare al mondo inerme, lo strazio subito di chi è dovuto scappare senza poter ritornare, condannato a una vita errabonda o peggio, di chi non ha potuto sottrarsi a un destino ingrato dall’epilogo che noi tutti conosciamo fin troppo bene, trascinati loro malgrado, nel vortice di un conflitto che si è svolto davanti alla porta di casa nostra, nel cuore dell’Europa.
Immagini di luoghi e soggetti che esprimono la tragicità  di un passato in un presente che ancora non si sono conciliati a distanza di molti anni dalla fine della guerra (1995, accordi di Dayton), nonostante l’apparente normale quotidianità , mostrano le ferite e cicatrici di una guerra tuttora incompresa.
E´ un progetto che non vuole essere una mera documentazione d’immagini ma visioni che desiderano introdurre l’osservatore a una profonda e continua riflessione e dischiudere l’accesso a ricorrenti domande affinché non si dimentichi.

Luogo non specificato

29/7/2017

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