17 Luglio 2020 di Redazione Redazione

Quando acquistiamo una nuova fotocamera EOS, la scelta tra reflex e mirrorless può essere spinosa: i due sistemi, in fondo, scattano foto praticamente identiche, ma il progetto e l’idea di fondo sono molto diversi. Alcuni sostengono che le reflex siano ormai il passato, ma Canon continua a proporre nuovi modelli, quindi è chiaro che il marchio non è dello stesso avviso. Il fatto è che entrambi i sistemi hanno i loro pro e i loro contro. Scopriamo insieme quali sono le differenze, quali le più rilevanti in vista dell’acquisto e quale tipo di corpo macchina può essere più indicato per noi in relazione ai nostri generi fotografici preferiti. Nei diversi appuntamenti daremo quindi un’occhiata ai temi tecnologici cruciali, al design e alle funzioni e cercheremo di fare chiarezza una volta per tutte. In realtà, non si tratta mai tanto di cosa possono fare questi diversi tipi di fotocamere, quanto di cosa noi preferiamo fare e usare…

1#È una vera rivoluzione?

Canon EOS r

Due anni fa, all’epoca della sua uscita,
la EOS R è stata la prima Canon dotata del rivoluzionario attacco RF il cui design permette la realizzazione di ottiche teoricamente più compatte e luminose
di quelle per il classico innesto EF.

Canon si è aperta relativamente in ritardo al mercato delle mirrorless, ma di sicuro ha recuperato terre- no nell’ultimo paio d’anni. Nel 2018, dopo una serie di modelli compatti EOS M, è finalmente arrivata la prima mirrorless full-frame, la EOS R. Da allora, sono uscite la più avvicinabile EOS RP, la specialistica EOS Ra (per la fotografia astronomica) e oggi la EOS R5 – con capacità video 8K. Canon ha in- somma cominciato a fare sul serio con le mirrorless e ha dimostrato che queste fotocamere sono all’altezza di competere con le reflex a ogni livello.

Il design delle mirrorless è intrigante. Molti fotografi hanno abbandonato le reflex e sono passati alle macchine “senza specchio”. Altri, invece, esitano e continuano a porre la stessa domanda: le mirrorless sono davvero migliori delle reflex? La risposta sintetica è che le mirrorless sono certamente più capaci delle reflex sotto molti punti di vista, presentano un certo numero di vantaggi, ma ci sono anche molti validi motivi per cui molti principianti (non da ultimo il fatto che una reflex economica è ancora il modo più abbordabile di avvicinarsi alla fotografia “seria”) quanto tanti temprati professionisti restano fedeli alle fotocamere con lo specchio.

Cosa cambia, in sostanza?

Sia reflex sia mirrorless ci mostrano ciò che “vede” l’obiettivo, ma lo fanno in due modi molto diversi. Il design delle reflex, infatti, risale a molto tempo prima dell’invenzione dei sensori digitali, quando l’unico modo di fare arrivare al nostro occhio la scena inquadrata era quello di inserire uno specchio all’interno del corpo macchina che riflettesse l’immagine verso il mirino. Allo scatto, lo specchio si alzava e la luce arrivava direttamente a esporre la pellicola – quest’ultima inserita nel dorso della macchina fotografica. L’unica differenza tra le reflex tradizionali e le odierne digitali è che alla pellicola si è sostituito il sensore. Le mirrorless non hanno lo specchio e, di conseguenza, non hanno un mirino ottico. L’immagine arriva sempre e comunque direttamente al sensore, che genera una trasmissione “in diretta” sul display posteriore o, in molti modelli, nel mirino elettronico (EVF, Electronic ViewFinder). Anche una reflex può trasmettere al display posteriore quando la fotocamera è in modalità Live View, ma in quel caso il mirino non mostra niente, perché lo specchio non è in posizione.

Le mirrorless danno solo vantaggi?

Lo scenario di soli “pro” presentato in teoria dalle mirrorless è in realtà un po’ irrealistico. Molti fotografi preferiscono il mirino ottico delle reflex, per esempio, i produttori di mirrorless hanno dovuto sviluppare nuove tecnologie autofocus per competere con le reflex, la durata della batteria delle “senza specchio” è ancora di molto inferiore a quella delle reflex e, nell’opinione di molti, anche er- gonomia e maneggevolezza non sono sempre all’altezza.

EOS 77D ed EOS M5

EOS 77D ed EOS M5
hanno specifiche molto
simili, ma la mirrorless (senza il meccanismo dello specchio) è molto più compatta.

Meglio il mirino ottico o l’EVF?

Il design delle mirrorless le obbliga all’adozione di mirini elettronici. Questi sono migliorati incredibilmente in un lasso brevissimo di tempo, ma sono ancora molto controversi. Nei primi tempi, avevano una risoluzione troppo bassa per mostrare una scena con la chiarezza e il dettaglio di un mirino ottico. Soffrivano anche di un tale ritardo quando la fotocamera si spostava velocemente da rendere impossibile seguire i soggetti in movimento. I primi EVF erano davvero modesti, ma i più recenti sono molto migliorati: l’attuale risoluzione rende quasi impossibile vedere i “puntini” e la chiarezza è ormai vicina a quella dei modelli ottici. Con 3,69 milioni di punti, l’EVF della EOS R per ora è quello con la risoluzione più alta nella gamma mirrorless Canon, e ci si attende un pannello con una definizione ancora più elevata dalla futura EOS R5. Anche il ritardo è diventato meno problematico, grazie a velocità di aggiornamento superiori. Gli EVF compensano i loro limiti con un grande vantaggio: permettono di visualizzare l’immagine così come la vede il sensore, con applicati tutti i cambiamenti di esposizione, bilanciamento del bianco, Stile Foto e così via – una cosa che i mirini ottici non possono fare. Nelle reflex, solo l’anteprima Live View mostra tutte le impostazioni applicate, ma in piena luce è difficile da vedere e a mano libera il Live View inficia un po’ la stabilità.

Campi

I contatti aggiuntivi presenti su EOS R e l’obiettivo RF 24-105 mm f/4L IS usato qui consentono la trasmissione di più informazioni e una stabilizzazione e un AF migliorati.

Quali sono i “pro” dei mirini ottici rispetto a quelli elettronici?

I mirini ottici delle reflex sono ancora popolari e amati perché offrono una visione “a occhio nudo” del mondo, senza ritardi di aggiornamento né artefatti digitali. Sono anche diventati più intelligenti: pannelli LCD sovrapposti all’immagine, per esempio, permettono di visualizzare più informazioni e dati di scatto che mai. È il principio della tecnologia Canon Intelligent Viewfinder. I mirini ottici hanno anche un altro vantaggio cruciale, discriminante per i fotografi di sport e azione: non soffrono del minimo ritardo e rendono molto più facile il tracking dei soggetti – anche quelli più veloci e imprevedibili nei loro movimenti. Certo, c’è un inevitabile blackout quando lo specchio si alza e si abbassa a raffica in modalità di scatto continua, ma è raro che diventi davvero un problema.

Continua a seguire la nostra rubrica per sciogliere tutti i tuoi dubbi in merito alla Grande Sfida Mirrorless vs Reflex! 
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