Il mulino di Bob Dylan
Una foto ricca di significato per me, frutto di tante ore di studio, pianificazione, progettazione e costruzione, non solo per la foto in se ma anche per come è stata realizzata. Avevo esattamente in mente che tipo di fotografia avrei voluto realizzare e, per farlo, ho investito i 3 mesi precedenti allo scatto per la progettazione, costruzione e messa a punto di un astroinseguitore (troppo facile comprarlo già fatto!). Per poterlo portare in aereo nel bagaglio a mano ho dovuto rinunciare a qualche paio di pantaloni e maglietta per quella vacanza, ma posso dire che ne è assolutamente valsa la pena: l’emozione che ho provato guardando il display della reflex dopo quei 60 secondi di scatto è ciò che spinge un fotografo ad appassionarsi sempre di più a questo fantastico mondo.
Ammetto di non aver elemosinato con la post produzione (che mi ha impegnato per diverse ore) ma credo che dare questo aspetto alla foto sia l’unico modo per trasmettere la maestosità dell’universo in cui viviamo contrapposta alla pace e alla tranquillità di un luogo magico, un luogo in cui lo stesso Bob Dylan aveva la possibilità di elaborare i pensieri che lo hanno reso un’icona degli ultimi decenni.