Castelletto d’Orba – Alluvione
Nel corso degli ultimi mesi del 2019 grandi ondate di maltempo si sono abbattute su tutto il territorio italiano, provocando enormi disagi e causando ingenti danni, fra cui diverse vittime.
È il tardo pomeriggio di lunedì 21 ottobre quando una violenta alluvione abbattutasi sulle zone di Liguria e Basso Piemonte provoca l’esondazione del “Rio Albara” che attraversa il centro abitato di Castelletto d’Orba (borgo di circa 2000 abitanti situato fra Ovada e Novi Ligure, in provincia di Alessandria). L’acqua raggiunge in alcuni tratti i due metri d’altezza, arrivando fino al primo piano delle abitazioni.
La situazione è così critica che il sindaco si vede costretto a firmare l’ordinanza di evacuazione per alcuni residenti colpiti dall’esondazione o a rischio in caso di una nuova piena: si parla di circa 40-50 persone, numero destinato poi a salire ad 80 nell’arco delle ore successive.
Una volta placatasi la furia dell’acqua è chiaro come i danni siano così ingenti da rendere la situazione più critica di quella del 2014 (anno in cui un’altra ondata di maltempo aveva messo in ginocchio il paese).
La visione del borgo il giorno successivo al disastro è straniante: auto travolte dalla forza dell’acqua giacciono distrutte ai bordi delle strade, strade completamente invase dal fango e dai detriti che non hanno risparmiato le abitazioni ora completamente allagate, devastate, con i cancelli e gli infissi divelti. Sembra uno scenario bellico dopo l’esplosione di una potente bomba.
Con queste fotografie (estrapolate da una serie più ampia) ho voluto documentare il giorno successivo all’ondata di piena, fra gli sguardi increduli di chi, per la seconda volta, si è visto portare via tutto e quelli tenaci di chi, armato di pala e stivali di gomma, si è messo subito all’opera per riportare la situazione alla “normalità ”.
Nel corso dei giorni seguenti, decine di persone provenienti dai paesi limitrofi si sono mobilitate, assieme a numerosi volontari della Protezione Civile della Regione Piemonte, recandosi sul posto per offrire aiuto.
Foto scattate con Nikon EL2 su pellicola Kodak T-Max 400