Mastro presepaio

A Napoli l’arte del mastro presepaio non è paragonabile ad una comune attività di artigianato, non si creano semplicemente prodotti affinché ci sia qualcuno che li acquisti. A Napoli i presepi si guardano, si ammirano, si fotografano, facendoci spazio tra la folla silenziosa di statuine di ogni dimensione.
Sono loro la vera anima di questi vicoli: sempre presenti, dall’inverno all’estate, popolano le bancarelle in perenne mutazione.
Se pensiamo al presepe come ad un quadretto di personaggi immobili, sempre identici, che di anno in anno, da secoli, arredano le nostre case per circa un mese, a San Gregorio Armeno ci troviamo di fronte ad una realtà ben diversa. Qui i personaggi sono in continua trasformazione, a seconda della popolarità sempre crescente, o degli eventi di cronaca che hanno segnato l’immaginario collettivo. Ogni anno si affaccia un personaggio nuovo, mai visto prima, mentre quelli storici invecchiano col passare del tempo, cambiano stile, coniuge, maglie e con esse anche la reputazione. Se San Giuseppe lo si mette sempre in prima fila affianco alla Madonna, mentre accudisce Gesù bambino, Higuain non può restare allo stesso posto dopo aver cambiato maglia e città, passando così da angelo custode a diavolo traditore.
Ma tra tutte queste statue, la più bella è quella del creatore, del genio, dell’ideatore di tutti quei personaggi. Difficilmente si mostra in pubblico, proprio come Dio resta nascosto alla vista del suo creato. Ce lo si immagina con mille volti, con le mani segnate dal tempo e dalla sua arte, e quando compare, raramente, la sua figura si impone in tutta la sua onnipotenza.