Avatar Lorella Comi

Lorella Comi nasce a Sassari, dove vive e lavora. Figlia d'arte, inizia a muovere i primi passi nel mondo della fotografia nei primi anni '80 nello studio di famiglia, acquisendo naturalmente conoscenze e competenze. Col tempo sviluppa uno stile del tutto personale nella composizione e nel taglio delle immagini, che prediligono architetture nel paesaggio, strade di città , interni di case e teatri. Le immagini si caratterizzano per i colori brillanti e vivaci, gli spazi sono reali ma in essi c'è qualcosa di metafisico. La composizione delle immagini è talora geometrizzante, con luci "artificiali" rarefatte che riplasmano il reale. La scena è spesso deserta, raramente vi è più di una figura umana. Attualmente la ricerca artistica si avvale di differenti medium espressivi, alla fotografia affianca i video, entrambi sia analogici che digitali.

PAESEItaly

ATTREZZATURANikon FE2 Nikon F301 Zeiss Ikon Nikon d300s Iskra 6x6 obbiettivi vari

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Lorella Comi - Babilonia

Babilonia

“È delle città  come dei sogni: tutto l’immaginabile può essere sognato ma anche il sogno più inatteso è un rebus che nasconde un desiderio oppure il suo rovescio, una paura. Le città  come i sogni sono costruite di desideri e di paure.”
Italo Calvino

Questi scatti sono la narrazione di un Io che vagando abbraccia con sguardo tribale la sua quotidianità : nuovi tabù e vecchie esigenze.
Effetti della complessità  inclusiva e della sua dicotomia: l’esclusione.
Infinita malinconia in movimento eterogeneo, confusivo, rallentato, frenato che si perde nell’ansia di un metodo analitico privo del nutrimento per compiersi.
Ansia, deprivata della gemella speranza, vaga sicura della partenza fuori tempo e ritardante, senza approdo, e scandaglia, sente, vede, percepisce, confondendo nel tragitto le immagini di emozioni uniche e plurime.
La solitudine dell’impotenza di chi questo mondo percepisce come vano e accecante per l’occhio che si angustia invalidato da un divenire che non diviene.
È la società  umonoide di donne, uomini, macchine e oggetti confusi in un’essenza, quella del non giungere. Del non congiungere. Non essere congiunti, specchi di immaterialità  sovrapposti, ma mai immanenti. Esclusi.
Alessandra Ruggiu

Babilonia, progetto del 2016 è stato eseguito con una fotocamera digitale; tecnica utilizzata: esposizione multipla in fase di scatto.
Lorella Comi

Luogo non specificato

24/10/2018

Dati exif non disponibili

Foto 3 di 3

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