Andrea Costa - Grosseto: Oltre il Velo Sottile
Grosseto: Oltre il Velo Sottile
Il fotografo parte dalla sua personale scoperta dei lavori pubblicati sulla rivista Giapponese “Provoke” a fine anni Sessanta, a partire dal “caposcuola” Daido Moriyama, uno stile di rappresentazione del territorio totalmente agli antipodi di quella che, nel “sogno americano” del Giappone della ripresa economica, era la modalità prevalente di rappresentare famiglie patinate impegnate in improbabili picnic o che posavano sorridenti davanti all’ultimo modello di utilitaria.
Da qui l’intenzione di realizzare un progetto sulla città di Grosseto, raffigurando posti ed elementi riconoscibili dai suoi abitanti ma evitando il classico stile da “cartolina” destinato ai turisti, e cercando di andare oltre quello che possiamo chiamare il “sottile velo della compiacenza”, oltre cioè il concetto della città intesa come mero palcoscenico delle nostre “importantissime” vite.
L’uso di inquadrature e tecniche che tendono a porre in primo piano paesaggi ed oggetti urbani, e a ridurre la presenza umana a figure sfuocate o in frenetico movimento, vuole sottolineare l’impermanenza dell’uomo in una città che c’era prima, e ci sarà anche dopo, ognuno di noi, e a sottolineare che l’albero dello “sviluppo a tutti i costi”, porta inevitabilmente il frutto di una superficialità e frenesia vissute sin nei più piccoli aspetti del quotidiano.