Vincenzo Bello - Hebron, La città fantasma
Hebron, La città fantasma
Hebron, la città dei Patriarchi, è una città fantasma. Ed è una città divisa da quando, nel 1994, un colono di estrema destra, Baruch Goldstein, ha ucciso 29 palestinesi che pregavano nella Moschea dei Patriarchi. Da allora la città è stata divisa in due aree: H1 controllata dall’Autorità Nazionale Palestinese e H2 dove vivono i coloni sotto la protezione dei soldati israeliani. Shuhada Street, la principale strada di Hebron, una volta ricca di botteghe, negozi, commerci dall’aria carica di odori e colori, nei quali si immergevano le persone, oggi è completamente chiusa e impedita al transito dei palestinesi. L’antica e vivace città dei patriarchi oggi appare spezzata, desolata, spettrale; una prigione chiusa tra checkpoints, divieti di accesso e perquisizioni. Le finestre delle abitazioni palestinesi e ciò che resta del mercato e delle vie del centro storico sono coperte da reti metalliche a protezione dagli attacchi continui dei coloni e dell’esercito israeliano. Prigioni nella prigione. La questione Palestinese ha radici lontane nel tempo, ma i suoi effetti sono concreti e attuali ed Hebron è il simbolo di un conflitto e di un popolo dimenticati.
(attrezzatura: Pentax K70 + sigma Art 18-35)