6 Ottobre 2019 di Vanessa Avatar

Il nome di David Douglas Duncan, scomparso lo scorso 7 giugno 2018, resterà nella storia della fotografia, dell’industria ottica giapponese e di Nikon. Nital S.p.a. vuole ricordare il fotografo di guerra americano David Douglas Duncan, scomparso recentemente all’età di 102 anni, a Grasse (Francia). A lui infatti si deve la nascita del mito Nikon nel mondo.

Nital e l’incontro con Douglas Duncan

Una storia che forse non tutti conoscono, nata nel 1950, quando Jun Miki, fotografo giapponese al Life Magazine, scattò quasi al buio un ritratto in bianco e nero del collega David Douglas Duncan. Una foto che avrebbe cambiato per sempre le sorti dell’industria ottica giapponese e consegnato il nome di Nikon alla storia. Da quel ritratto, così perfetto e luminoso, realizzato con un ancora sconosciuto obiettivo Nikon (il NIKKOR P.C 8,5cm f/2), scaturì una telefonata e poi l’incontro fra David Douglas Duncan e Masao Nagaica, Presidente della Nippon Kogaku K.K. (nome con cui Nikon era nota all’epoca). Douglas rimase estasiato dagli obiettivi NIKKOR e acquistò i suoi primi da montare su una Leica. Da quel momento in poi, i nomi di David Douglas Duncan e Nikon non si sarebbero più separati e le ottiche NIKKOR iniziarono a diffondersi fra i fotoreporter di tutto il mondo. Nelle memorie ufficiali dell’azienda giapponese, si legge: “Nel 1950 ebbe luogo un incontro che avrebbe cambiato drasticamente il destino di Nikon e degli obiettivi NIKKOR”. All’inizio di giugno di quell’anno, David Douglas Duncan e Jun Miki, fotografi per il magazine Life, e Horace Bristol, fotografo per il magazine Fortune, visitarono l’impianto di produzione Nikon (all’epoca Nippon Kogaku K.K.). Nello stabilimento, il personale Nikon mostrò loro una comparativa, proiettando immagini di test, fra gli obiettivi NIKKOR e i Leitz e Zeiss utilizzati ai tempi da Duncan e Bristol. Subito dopo aver  constatato la superiorità delle ottiche NIKKOR, entrambi le acquistarono per usarle insieme ai corpi Leica.

Con le sue nuove lenti NIKKOR, Duncan partì alla volta della Guerra di Corea il successivo 25 giugno.

Le sue straordinarie fotografie crearono stupore e curiosità tra i fotogiornalisti americani, che iniziarono a chiedersi perché quelle immagini fossero così chiare e luminose e se Duncan avesse con sé una macchina grande formato. Il New York Times descrisse l’eccellenza di Nikon con il titolo “Japanese Camera”. Ciò catalizzò l’attenzione del mondo intero su Nikon e gli obiettivi NIKKOR, offrendo all’industria ottica giapponese un’opportunità senza precedenti di espandere i propri orizzonti. David Douglas Duncan continuò a utilizzare negli anni a venire fotocamere Nikon e ottiche NIKKOR, scattando fotografie in tutto il mondo e creando autentici capolavori. Nel 2016 Duncan festeggiò i suoi 100 anni di età. Nikon l’avrebbe fatto nel 2017.  Se David Douglas Duncan non avesse quindi scoperto, nel 1950, gli obiettivi Nikon, probabilmente l’umanità non avrebbe oggi le testimonianze fotografiche di conflitti passati come la guerra del Pacifico (1941-1945), la guerra di Corea (1950-1953) e la guerra del Vietnam (1955-1975). L’involontaria promozione di Nikon da parte di Duncan funse da traino per la malridotta economia del paese asiatico a seguito della Seconda Guerra Mondiale e la progressiva diffusione di macchine fotografiche e obiettivi Nikon, al di fuori dei confini giapponesi, giocherà un ruolo determinante nel costruire per il Giappone la fama di paese tecnologico, contribuendo a riconquistare una reputazione perduta a livello mondiale.

Nell’ultima video-intervista del 2012, rilasciata da David Douglas Duncan a Nikon all’età di 97 anni (che potete vedere a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=IGHE8TyRar0 e leggere nel Nikon Magazine N. 8: https://www.nikonschool.it/interviste/david-douglas-duncan.php#12) come parte dell’evento internazionale organizzato per festeggiare i 100 anni di Nikon, si legge: “La vita è strana. Può una telefonata cambiare la storia dell’industria ottica giapponese prima, e l’economia di un intero Paese poi?…”

Immagine in evidenza via www.flickr.com

Lascia un commento

qui