9 Luglio 2018 di Vanessa Avatar

Michele Pellegrino. Una parabola fotografica

La Fondazione CRC presenta, da mercoledì 18 luglio a domenica 30 settembre presso il Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo, con la collaborazione del Comune di Cuneo, la mostra Michele Pellegrino. Una parabola fotografica, a cura di Enzo Biffi Gentili. L’esposizione è un’antologica dedicata al fotografo cuneese Michele Pellegrino che ripercorre 50 anni di carriera.

La mostra è stata realizzata grazie alla donazione dell’intero archivio fotografico da parte di Michele Pellegrino alla Fondazione CRC che, nell’ambito del progetto Donare – Rilanciare la cultura del dono in provincia di Cuneo, intende rafforzare lo spirito di condivisione nella comunità della provincia di Cuneo custodendo i tesori che vengono donati e promuovendo nuove opportunità di donazioni.

Michele Pellegrino. Una parabola fotografica: la mostra

Il titolo della mostra trae ispirazione da una riflessione di Cesare Pavese, l’illustre scrittore cuneese del quale quest’anno ricorre il 110° anniversario dalla nascita. In una lettera del 1949, pubblicata nella raccolta Lettere 1926 – 1950 (Einaudi 1968), Pavese, riferendosi al suo romanzo Paesi tuoi, afferma: “L’opera è un simbolo dove tanto i personaggi che l’ambiente sono mezzo alla narrazione di una paraboletta, che è la radice ultima della narrazione e dell’interesse: il ‘cammino dell’anima’ della mia Divina Commedia“.
Le parole di Cesare Pavese diventano una sorta di guida d’eccezione della mostra accompagnando il visitatore tra le immagini esposte: come in un gioco di specchi è il celebre scrittore a illustrare il lavoro di Pellegrino e non viceversa. Entrambi gli artisti sono accomunati dall’insofferenza verso l’etichetta di narratori realisti e naturalisti data da molti critici, quando è invece l’ottica simbolica a dirigere le loro trame artistiche.

Il percorso espositivo comprende 75 fotografie suddivise in 19 sezioni monotematiche e prende avvio dalla navata della ex Chiesa di San Francesco per terminare nelle cappelle, in un viaggio che parte dai ritratti dei contadini degli anni ’70, sino ai paesaggi montani dagli anni ’80 a oggi. Nelle fotografie degli anni ’70 i soggetti rappresentati sono anacronistici, residenti in un limbo temporale che li separa dal giogo della quotidianità. Si tratta di mezzadri della pianura e di montanari resistenti sulle alture delle Langhe, frati e suore di clausura. Personaggi fuori dal tempo, raffigurati come fossili antropologici.
Proprio i frati e le suore di clausura sono i protagonisti della sezione Padri e sorelle, dedicata agli 8 anni, dal 1972 al 1980, in cui Michele Pellegrino, credente, seppur non osservante, appassionato di letture filosofiche e teologiche, si è dedicato a ritrarre questi personaggi che per propria scelta vivono al di fuori della società e della storia.

Dagli anni ’80 le fotografie di Pellegrino vedono via via scomparire la figura umana, trasformandosi in immagini inanimate e difficilmente databili. Gli adorati paesaggi montuosi e, più raramente, marini, diventano i soggetti scelti dal fotografo. Luoghi in cui l’unico vissuto è quello minerale, in lentissima e impercettibile evoluzione. Le sue vette, soprattutto quelle più “tenebrose”, privilegiate in questa mostra, rinviano al tempo stesso al sublime e all’eremitico. Pellegrino si dimostra egualmente straordinario quando fotografa interi paesi del cuneese, luoghi che sembrano disabitati, infestati da oscure presenze che rimandano al neogotico e al fantasy.

La mostra sarà accompagnata da Storie, una speciale monografia sull’intera opera di Pellegrino edita da Skira con testi critici redatti da Enzo Biffi Gentili e Walter Guadagnini.

Informazioni pratiche

Michele Pellegrino, una parabola fotografica

Luogo: Complesso monumentale di San Francesco via Santa Maria 10 Cuneo

Orari: dal martedì alla domenica alle ore 15.30 – 18.30. Lunedì chiuso.

Ingresso libero.

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