28 Luglio 2020 di Redazione Redazione

Quando acquistiamo una nuova fotocamera EOS, la scelta tra reflex e mirrorless può essere spinosa: i due sistemi, in fondo, scattano foto praticamente identiche, ma il progetto e l’idea di fondo sono molto diversi. Alcuni sostengono che le reflex siano ormai il passato, ma Canon continua a proporre nuovi modelli. Il fatto è che entrambi i sistemi hanno i loro pro e i loro contro. Scopriamo insieme quali sono le differenze, quali le più rilevanti in vista dell’acquisto e quale tipo di corpo macchina può essere più indicato per noi in relazione ai nostri generi fotografici preferiti.

3#Le dimensioni contano

Funzioni e tecnologie variano nei diversi modelli, ma il fatto che moltissime mirrorless montino gli stessi sensori APS-C e full-frame adottati dalle reflex significa che nessun sistema può vantare un vero vantaggio sull’altro in termini di qualità di immagine.

Le dimensioni contano

Perché le mirrorless, in generale, sono più piccole delle reflex?

È il principale punto di forza dei sistemi mirrorless: stesse dimensioni di sensore e stessa qualità di una reflex, senza tutto l’ingombro. La Canon EOS M50, per esempio, ha lo stesso sensore APS-C da 24,1 MP delle reflex equivalenti, ma è grande una frazione. La riduzione di volume è resa possibile soprattutto dall’assenza del blocco dello specchio. Rispetto a una reflex entry-level con mirino a pentaprisma, come la EOS 4000D, il peso non cambia molto. Rispetto alle reflex più avanzate, con prisma di vetro nella camera del mirino, la differenza si sente.

M6 Mark II

Nonostante sia piccola, la M6 MarkII è relativamente ricca di ghiere e pulsanti

Essere più compatte porta solo vantaggi o ci sono dei “contro”?

Spesso corpi macchina più minuti impongono alcuni compromessi, per esempio su dimensioni del sensore o durata delle batterie, oltre che su maneggevolezza, bilanciamento con gli  obiettivi più grossi e numero di controlli esterni che trovano spazio. Alcune mirrorless Canon sono versioni ridotte di una reflex, mentre altre sono ancora più piccole, rettangolari, simili a modelli a telemetro. Queste ultime spesso sono rivolte ai principianti, o a chi arriva dagli smartphone – agli utenti più abituati ai controlli touch che alle ghiere e ai pulsanti fisici, insomma, che non restano delusi da un esterno iper-semplificato. La più piccina delle mirrorless Canon, la EOS M100, ha pochi controlli fisici, quindi è  necessario affidarsi allo schermo LCD per molte impostazioni.

mirrorless EOS M100

Senza obiettivo, la mirrorless EOS M100 ha dimensioni simili (e peso inferiore) a quelle della compatta PowerShot G7 X Mark III

E se ho le mani grandi?

Le dimensioni ridotte fanno sì che anche i controlli siano piccoli: i fotografi con le dita grosse raramente si trovano bene con alcuni modelli mirrorless. Il discorso si estende anche ai touchscreen, i cui pulsanti virtuali sono spesso minuscoli e scomodi. Per quanto una EOS 90D possa sembrare grossa e pesante rispetto a una mirrorless APS-C come la EOS M6 Mark II, molti possono preferirla: rende molto più facile vedere e cambiare le impostazioni e il bilanciamento rimane ottimo anche con gli obiettivi più pesanti. Il problema pesa meno sul sistema full-frame EOS R, in cui la differenza tra R e RP e le corrispettive reflex full-frame è meno esasperata. Una volta aggiunto un adattatore EF-EOS R e un grosso obiettivo EF, o uno degli obiettivi RF più grandi, la differenza di peso si fa quasi insignificante. L’assenza di controlli esterni sui correnti corpi mirrorless full-frame, per esempio di un selettore per i punti AF, è forse più fastidiosa per i fotografi esperti e i professionisti. Per il momento, bisogna ricorrere al touch- screen sulla EOS RP, o alla touch bar multifunzione sulla EOS R. Si tornerà al joystick con la più grande EOS R5.

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