Pubblicato a luglio da Départ pour l’image, il nuovo libro di Francesco Merlini ci invita ad abbandonarci all’immaginazione.

2 Novembre 2023 di Benedetta Donato Benedetta Donato

Con il suo nuovo libro, Better in the Dark Than His Rider, Francesco Merlini ci svela l’immaginario del mondo onirico.

Il nuovo libro di Francesco Merlini

Better in the Dark Than His Rider nasce dall’attenta selezione operata su un archivio di immagini realizzate in dieci anni. Uno scrigno di visioni contenute in un oggetto che scardina l’idea del libro tradizionalmente inteso e che, in pochi mesi, ottiene notevoli riscontri da parte del pubblico e della critica.

Pubblicato a luglio del 2023 da Départ pour l’image, è presentato al festival Les Rencontres de la Photographie d’Arles il mese successivo. E a settembre diviene libro del mese per la Fondation Henri Cartier-Bresson di Parigi. Ora è alla seconda ristampa, in occasione di Polycopies, il festival del libro fotografico che si svolgerà dall’8 al 12 novembre durante il Paris Photo.

Better in the Dark Than His Rider
© Francesco Merlini, Better in the Dark Than His Rider, 2023

Incontro Francesco Merlini (Aosta 1986) alla vigilia della partenza per Parigi e gli chiedo subito se si aspettava questo successo. «Sono felice che il lavoro sia stato recepito per quello che era il suo intento originario, condiviso con Francesca Todde e Luca Reffo – fondatori della casa editrice indipendente Départ pour l’image – che hanno voluto fortemente realizzare questo progetto». L’autore ci tiene a sottolineare che questo lavoro non esisterebbe senza il libro e senza un rapporto di stima professionale e di amicizia con gli editori. Sono questi ultimi ad avere l’intuizione di concentrarsi non su un lavoro in particolare, ma su quelle immagini che non appartengono ad alcun progetto specifico.

«Inizialmente sono rimasto spiazzato – racconta Francesco, perché da sempre lavoro seguendo un metodo, che è quello di definire l’area tematica di interesse e costruire su questa un progetto, per cui la fase di produzione e di realizzazione delle fotografie segue un filo logico attentamente studiato. Forse, grazie a questo libro, agli input che mi hanno offerto Francesca e Luca, ho riscoperto una sorta di istintività che era rimasta sopita, quel piacere di uscire con la macchina fotografica e semplicemente filtrare la realtà attraverso il mio sguardo. Le fotografie, a colori e in bianco e nero, contenute nel libro rappresentano il frutto di questo atteggiamento e sono una selezione di ciò che avevo realizzato negli ultimi 10 anni in 4 continenti».

Un libro che, per sua stessa ammissione, «è un lavoro a tre teste e a sei mani», a testimoniare l’importanza fondamentale di alcune sinergie. Sicuramente c’è un’abitudine a collaborare con menti e realtà diverse. Francesco infatti, oltre a dedicarsi al suo percorso autoriale, negli ultimi dieci anni ha coordinato il collettivo internazionale Prospekt, assumendo il ruolo di photo editor e curatore, che gli ha consentito di lavorare a stretto contatto con alcuni dei più premiati fotografi documentari contemporanei e con i più importanti media di tutto il mondo.

Abbandonarsi al mondo onirico

Il titolo sembra un rebus presto risolto: Better in the Dark Than His Rider è una frase presa in prestito da un manuale di ottica del XIX secolo. La frase originale – “[…] much better in the dark than his rider” – si riferisce alla visione notturna del cavallo comparata e superiore a quella umana.

Una metafora che suggerisce allo spettatore di fidarsi del proprio destriero, di compiere uno sforzo per abbandonarsi al mondo onirico racchiuso in queste pagine e che comprende il senso della fotografia più pura, perché rappresenta al contempo quell’approccio di cui parla Francesco, che è esso stesso abbandono alla propria fotocamera.

Francesco Merlini, Better in the Dark Than His Rider, 2023
© Francesco Merlini, Better in the Dark Than His Rider, 2023

Ne emerge un insieme caratterizzato maggiormente dalla verticalità delle inquadrature in cui ogni fotografia, incorniciata da uno sfondo di carte dal colore differente, narra realtà altre, alternando atmosfere rarefatte a soggetti più evidenti, che si susseguono in una serie ininterrotta, cadenzata da un ritmo che consente le giuste pause. Si può entrare in queste storie, trovando la chiave, il tempo e lo spazio per interpretarle. La varietà cromatica proposta è di impatto notevole, con tonalità che vanno dal nero, al grigio, all’ottanio fino alle sfumature del rosso, al punto che le sole due pagine bianche presenti nella foliazione sembrano riflettere tutti i colori presenti, mai accesi, sempre dosati, per una resa di grande equilibrio.

Una storia, tante storie

È forse questo il colore dei sogni? Una domanda spontanea suggerita da questo lavoro, che sconvolge i tradizionali canoni editoriali cui siamo abituati, per donarci un esempio di interpretazione di materie impalpabili, come quelle che popolano il mondo onirico. È una storia fatta di tante storie, in cui ognuno di noi può riconoscersi, perché parla a soggetti diversi e lo fa occupandosi di una dimensione fluida, senza dare troppi riferimenti specifici, complessa eppure immediatamente percepibile.

Come scrive Lucca Reffo nell’interessante saggio dal titolo Il passeggero dei sogni, che accompagna il lavoro: “Better in the Dark Than His Rider è insieme una favola e un manuale di sopravvivenza. Nasce da una riflessione sulla natura delle immagini e sulla loro vocazione notturna. La favola inizia poco prima della fine del libro, quando appaiono le presenze animali, una coppia di asini, e due ragazzi intenti a pescare lungo un fiume in Togo. Ma è anche una sorta di guida per la salvezza dell’immaginario e della sua materia animata”.

fotolibro

Francesco Merlini e la materia dei sogni

Per secoli siamo stati abituati a vedere raffigurata la dimensione onirica come qualcosa di oscuro. Un’opera per tutte, come l’incisione realizzata alla fine del 1700 da Goya, Il sonno della ragione genera mostri (El sueño de la razón produce monstruos), suggerisce che abbandonarsi al sonno profondo condurrebbe a visioni grottesche e a incubi mostruosi. La fantasia può diventare un’arma tagliente se disabitata dalla ragione! Nel libro di Francesco Merlini accade esattamente il contrario: “il passeggero della notte” desidera consapevolmente lasciarsi trasportare nell’ombra di un tempo sospeso, per poter dar spazio all’immaginazione più pura e vivere un’esperienza transitoria, che rimane fissata permanentemente in noi e assume la forma delle visioni contenute in questo libro.

Perché, come scrive ancora Reffo: “Le immagini sono la sintesi delle esperienze emotive, il loro contenuto è sempre affettivo. Attraverso l’immaginazione la materia dei sogni ritorna a essere l’oggetto della mente”.

Info

Francesco Merlini
Better in the Dark Than His Rider
Départ pour l’image
Fotografie: Francesco Merlini
Testo: Luca Reffo
Prima edizione di 1.000 copie: luglio 2023
ISBN 978 88 944622 8 0

www.departpourlimage.com

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