Venerdì 29 marzo a Napoli, il fotografo Ciro Battiloro presenta il suo primo libro, Silence is a Gift, edito da Chose Commune.

29 Marzo 2024 di Benedetta Donato Benedetta Donato

Incontro Ciro Battiloro alla vigilia della presentazione di Silence is a Gift, il suo primo libro edito da Chose Commune, appena pubblicato. Il lavoro raccoglie tre ricerche cui l’autore si è dedicato dal 2015 al 2021: Rione Sanità, Santa Lucia e Torre del Greco, oggetto del lungo confronto con Cécile Poimbœuf-Koizumi che, insieme a Vasantha Yogananthan, ha cofondato la casa editrice indipendente.

Il risultato è una nuova narrazione basata sull’intimità, quale elemento che sottolinea l’unicità di ogni singola esistenza umana, emergendo come forma di resistenza silenziosa.

Ciro Battiloro, Silence is a Gift, Chose Commune, 2024
© Ciro Battiloro, Silence is a Gift, Chose Commune, 2024

Silence is a Gift

Avverto l’emozione di Ciro per questa prima presentazione, che si svolgerà oggi pomeriggio a Napoli, presso Casa Sanità, uno spazio di confronto nato per dare valore alla memoria collettiva, promuovere attività formative giovanili per lo sviluppo del territorio e per recuperare storie e narrazioni del Rione.

«È per me un ritorno alle origini – afferma –, in uno dei luoghi dove ho sostato tanto e ho incontrato le persone che mi hanno accolto nelle loro case. All’interno della casa, della vita familiare di ciascuno dei soggetti ritratti nel libro, c’è qualcosa in termini di relazione umana che è importante. Tenevo molto a presentare il libro qui, dove tutto era iniziato».

Dopo gli anni trascorsi a raccontare la vita all’interno delle mura domestiche di persone con cui si è creato nel tempo un rapporto familiare, chiedo a Ciro come nasce l’idea di realizzarne un libro.

fotografia tratta dal libro Silence is a Gift
© Ciro Battiloro, Silence is a Gift, Chose Commune, 2024

«Avevo condiviso il mio lavoro su Rione Sanità alla casa editrice, alla quale era subito piaciuto. Cécile mi ha proposto di ragionare insieme a qualcosa che fosse pensato esclusivamente per il libro, per lavorare a un nuovo progetto a quattro mani. Il libro era una forma di narrazione nuova per me, ed era un modo di guardare ai miei lavori in maniera diversa. La sua idea mi ha molto stimolato e abbiamo iniziato a lavorare sull’archivio, rivedendo alcuni tra i progetti che avevo realizzato. Subito è balzata all’attenzione dell’editrice la vicinanza di alcuni dei miei lavori: Rione Sanità, Santa Lucia e anche una parte di Torre del Greco, attualmente ancora in fase di svolgimento, che per me rappresenta qualcosa di ancora più autobiografico, una sorta di ritorno alle origini».

«Il trait d’union è stato rintracciato nella mia totale prossimità con i soggetti e ciò che emergeva con forza era l’aspetto privato, quei momenti di intimità che andavo a fotografare. In un mondo così omologato, che spesso appare forse anche banalizzato, si riscopre l’unicità di ogni essere umano e allo stesso tempo l’intimità diventa una forma di resistenza silenziosa a quello che accade intorno».

L’anima nuda e immensa di un’umanità dimenticata

Bisogna infatti immergersi nel contesto che fa da scenario al lavoro di Ciro. Si tratta di quartieri popolari che portano cicatrici di ferite incurabili sui muri e sul vissuto dei suoi abitanti. In quelle ferite giace la memoria storica e il vero volto delle persone, ritratte nella loro vita quotidiana, di cui l’autore è stato partecipe, assistendo alla nascita di nuove vite, alle fasi di passaggio di bambini che diventano adolescenti e poi genitori a loro volta. Ha conosciuto persone che hanno cambiato quartiere o città e altre persone che non ci sono più.

All’interno della comunità, della casa e di queste famiglie, l’autore scorge l’esistenza di qualcosa, in termini di relazioni umane, che è importante, che ha voluto raccontare e raccogliere in questo libro, come fosse una lettera d’amore rivolta a ognuno dei soggetti ritratti.

Il titolo è tratto da un testo precedentemente scritto per uno dei progetti presenti, che recitava: «Il silenzio è un dono raro in questi vicoli, ma nella sua rivelazione riscopre l’anima nuda e immensa di un’umanità dimenticata».

Ciro Battiloro libro Silence is a Gift
© Ciro Battiloro, Silence is a Gift, Chose Commune, 2024

Con Silence is a Gift viene sintetizzata la sua intenzione estetica, attraverso immagini che non vogliono stupire, e al contempo si trasmette un messaggio molto chiaro: raccontare quella verità che esiste nel mezzo di realtà troppo spesso stigmatizzate per estremi stereotipati. Ed è in quel mezzo che Ciro Battiloro intercetta una storia, il fil rouge che ci accompagna nel libro.

Prima ancora di iniziare a raccontarla, l’autore instaura un rapporto di fiducia ed empatia con le persone, tornando spesso in questi luoghi e sostandovi a lungo. Il tempo sembra una delle chiavi per accedere e comprendere a fondo il lavoro. A questo proposito, cita uno dei suoi fotografi preferiti, Chris Killip, il quale durante una lezione a Gregory Halpern, suo studente, gli chiese: «Quanto tempo trascorri con i tuoi soggetti senza la macchina fotografica?». Ed è la domanda che per Ciro diviene fondamentale porsi.

L’importanza degli incontri

Un’altra chiave è sicuramente quella dell’incontro o, meglio, degli incontri. Non solo avvenuti con i protagonisti del libro e con gli editori, ma anche con una tra le firme più autorevoli e ricercate del nostro tempo. Mi riferisco a Erri De Luca che ha scritto un contributo pubblicato all’interno del libro. Un incontro che Ciro ha voluto fortemente, svoltosi durante un trekking ad Agerola sul “Sentiero degli dei”, in cui è nata una conversazione intorno alla fotografia e al lavoro che l’autore stava ultimando.

De Luca ha visionato le fotografie e dopo qualche giorno ha scritto il contributo, che è possibile leggere come postfazione e di cui riportiamo le righe iniziali: “Sono entrato anche io in case di altri, ospite che abitava sfiorando, forestiero di passaggio. In queste fotografie ritrovo la volontà di essere impercettibile, come un refolo d’aria”.

Ciro Battiloro, Silence is a Gift, Chose Commune, 2024
© Ciro Battiloro, Silence is a Gift, Chose Commune, 2024

Immagini che non hanno lo scopo di spettacolizzare o di strabiliare il pubblico, ma di raccontare piccoli e preziosi momenti privati dell’esistenza umana. «Grazie al confronto costante con Cécile, questo lavoro ha visto un crescendo, si è esteso ed è divenuto un racconto di respiro più ampio». Sfoglio il libro, soffermandomi sulla copertina e sui suoi colori, che ricordano le atmosfere familiari e il mobilio tipico di certe abitazioni di altri tempi. Proseguo con le prime pagine che si susseguono lentamente, poi le immagini iniziano ad articolarsi in maniera più ritmata, aumentando di intensità fino ad arrivare alla parte conclusiva, dove si leggono alcune righe scritte da Ciro.

C’è un profondo senso di gratitudine che promana dalle sue parole, per aver ricevuto il dono di essere stato accolto nelle case e nelle vite degli altri.

Tutto il libro rappresenta una lunga lettera d’amore rivolta alle persone incontrate, capaci di gesti impercettibili di grande cura, che Ciro Battiloro ci regala in questa inedita e autentica testimonianza.

Info

Ciro Battiloro, Silence is a Gift, Chose Commune, 2024

Ciro Battiloro
Silence is a Gift
Editore: Chose Commune
Fotografie: Ciro Battiloro
Testi: Erri De Luca, Ciro Battiloro
Graphic design: Cécile Poimbœuf-Koizumi & Perrine Serre
Edizione: italiano, francese, inglese
Prima edizione: marzo 2024
ISBN: 979-10-96383-40-5

Book Launch
29 marzo 2024 ore 19

Casa Sanità
Via della Sanità 36/A, Napoli

Tra le prossime date segnaliamo
11 aprile 2024 ore 18.30
MICAMERA
Via Medardo Rosso 19, Milano

Ciro Battiloro

Nato a Napoli nel 1984, è un fotografo italiano. Ha studiato filosofia all’Università Federico II di Napoli e successivamente si è specializzato in fotografia documentaria.

Ciro utilizza un approccio molto intimo. È attraverso la vita di tutti i giorni che affronta temi sociali più ampi. Il suo lavoro è stato pubblicato in diverse riviste ed esposto in vari musei, gallerie e festival.

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