22 Luglio 2021 di Redazione Redazione

Fino al 5 settembre, il Museo di Roma in Trastevere ospita due mostre di fotografia dedicate al lavoro di Luciano D’Alessandro e Sandro Becchetti.

La fotografia sociale di Luciano D’Alessandro

Luciano D’Alessandro. L’ultimo idealista è la mostra antologica dedicata a uno dei massimi interpreti italiani del reportage e dell’immagine sociale (Napoli, 1933-2016).

A cura di Roberto Lacarbonara, l’esposizione ripercorre per la prima volta circa sessant’anni di ricerca fotografica del fotografo partenopeo a cinque anni dalla sua scomparsa. Il percorso espositivo si snoda lungo cinque sezioni tematiche: “Gli esclusi”, “Dentro le Case”, “Dentro il lavoro”, “Colera a Napoli”, “Terremoto in Irpinia”. Testimoniando il coraggio e l’ostinazione del giornalista, dell’osservatore, dell’ultimo idealista che è stato D’Alessandro.

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Luciano D’Alessandro, Gli esclusi

Nelle sue immagini, la gente e i luoghi di Napoli, sua terra nativa ed elettiva, non sono semplici “tessere” del visibile quotidiano. Diventano, invece, polemica, ammonimento, prova documentale e in certi casi, senza alcuna complicità, memoria amara.

L’esposizione è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ed è prodotta dallo Studio Bibliografico Marini – Archivio Luciano D’Alessandro con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura.

Sandro Becchetti e Roma

Seconda delle due mostre di fotografia ospitate dal Museo di Roma in Trastevere è Chiamala Roma. Fotografie di Sandro Becchetti 1968-2013.

Il percorso espositivo riunisce circa 180 fotografie in bianco e nero attraverso cui Becchetti offre una rivisitazione personale e poetica di Roma. Nelle parole del fotografo: “Attraverso l’obiettivo delle mie Pentax osservai una città in tellurico sconvolgimento sociale… antropologico… segnata da un’ansia di rinnovamento capace di spaccare la gerarchia fossilizzata dalle classi sociali e di cancellare… un’antica idea di sudditanza… È in quegli anni che ho potuto conoscere e fotografare a Roma molti tra i più importanti protagonisti del mondo artistico e culturale, italiano e internazionale, dell’epoca quali Ungaretti, Borges, Pasolini, Penna, Hitchcock, De Chirico per citarne alcuni”.

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Sandro Becchetti, Alberto Moravia, Roma (1970-1979)

Le immagini, suddivise in cinque sezioni, sono affiancate da filmati, documenti cartacei d’epoca e oggetti appartenuti o realizzati dall’autore, quali macchine fotografiche e sculture in legno. La mostra prende il via con la sezione Chiamala Roma: una serie di immagini contrastanti, risalenti ai primi anni Sessanta fino al 2013, che percorrono la capitale dalle periferie al centro storico, raffigurando una città accogliente e nello stesso tempo impegnativa.

La seconda sezione, Un altro ’68, è dedicata agli anni cruciali delle lotte studentesche e, soprattutto, operaie. Becchetti non nasconde di schierarsi, anche con grande empatia, dalla parte delle classi operaie e contadine rispetto a quella dei giovani contestatori. Eppure le sue foto raccontano sia i movimenti e i gruppi extraparlamentari sia gli operai e le forze sociali, senza dimenticare il ruolo fondamentale che riveste, in quegli anni, la carta stampata. La terza sezione, Una mia idea di galleria, riunisce quaranta ritratti di personalità internazionali del mondo della cultura, della politica e dello spettacolo, fotografati spesso da Sandro Becchetti per il quotidiano Il Messaggero.

Sandro Becchetti, Pier Paolo Pasolini, Roma, 1971

Intitolata Lo sguardo gelido e tagliente del poeta, la quarta sezione è dedicata al servizio fotografico realizzato nel 1971 da Becchetti per il quotidiano Il Messaggero su Per Paolo Pasolini, presso la sua abitazione nel quartiere EUR. Conclude il percorso espositivo la sezione Un’altra storia, che racconta “altri” luoghi, “altri” volti e “altre” storie, reportage realizzati da Becchetti fuori dalla città di Roma, dalla quale si allontana con la sua famiglia per trasferirsi a Lugnano in Teverina, in Umbria.

L’esposizione è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in collaborazione con Archivio Becchetti, Postcart edizioni, il Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delizia e il Sistema Museo di Perugia. A cura di Silvana Bonfili con Valentina Gregori. Organizzazione Zètema Progetto Cultura.

www.museodiromaintrastevere.it

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