A Ischia, 32 scatti di Elio Luxardo, “fotografo delle dive e dei divi di Cinecittà”, a cura di Fondazione 3M.

21 Giugno 2024 di Redazione Redazione

In occasione di Ischia Film Festival, il Carcere Borbonico del Castello Aragonese d’Ischia ospita, dal 29 giugno al 6 luglio 2024, la mostra Elio Luxardo e il cinema. La ricerca della bellezza. Presentata da Fondazione 3M – ETS, a cura di Roberto Mutti, l’esposizione riunisce 32 scatti del “fotografo delle dive e dei divi di Cinecittà”, come sarebbe stato ricordato.

Sophia Loren © Elio Luxardo
Sophia Loren © Elio Luxardo. Courtesy Fondazione 3M

A Ischia la mostra su Elio Luxardo

Nato in Brasile da genitori di origini italiane, Elio Luxardo (1908-1969) “vive” la fotografia fin da piccolo. Il padre, infatti, è un fotografo di professione e nello studio di famiglia, dove lavora con i suoi fratelli, Elio impara molto, facendo propri insegnamenti che gli permetteranno di affermarsi poi, tra gli anni Trenta e gli anni Sessanta, come uno dei fotografi più apprezzati dai divi di Cinecittà.

Nella fotografia “riversa” inoltre molte delle sue passioni. Come il nuoto e l’atletica leggera, che lasceranno una traccia nelle ricerche fotografiche di Elio Luxardo sui corpi femminili e maschili, eterei e aggraziati gli uni, scattanti ed elastici gli altri. E il cinema: trasferitosi a Roma nel 1932, si iscrive al Centro Sperimentale di Cinematografia con il sogno di diventare regista. Luxardo abbandonerà presto questa strada, per tornare a fotografare, ma dal cinema – in particolare dai film americani – il fotografo trae un particolare uso delle luci, in grado di valorizzare i volti e renderli plastici.

Una attualissima classicità

Le sue doti di ritrattista, capace di rendere unico ogni ritratto, lo portarono ben presto ad affermarsi. Scrive Roberto Mutti: “Luxardo fa emergere le caratteristiche di ognuno dei suoi soggetti. Valorizza l’ironia di uno sguardo e la forza seduttiva di un altro, la postura classica e quella insolita, le espressioni serie e le mille variabili di quelle sorridenti. Rare sono le riprese frontali perché il fotografo predilige quelle in cui il volto o il corpo occupano lo spazio in diagonale così da trasmettere un senso di plasticità”.

“Talvolta la luce si riflette sul fondo così da valorizzare la capigliatura. Più spesso giostra con i lineamenti, valorizza la delicatezza della pelle. Usa le ombre per sottolineare quella presenza che nelle attrici e negli attori è una caratteristica costante ma che qui occorre fissare in una sola immagine. Ed è proprio grazie a questa capacità di sintesi nella ricerca della bellezza che i ritratti del cinema di Elio Luxardo conservano una loro attualissima classicità”.

Info

www.fondazione3m.it

Le opere della mostra appartengono all’archivio di Fondazione 3M, istituzione culturale permanente di ricerca e formazione, proprietaria di uno storico archivio fotografico di oltre 110 mila immagini.

Lascia un commento

qui