13 Marzo 2019 di Vanessa Avatar

La Fondazione MAST ha invitato Thomas Struth, protagonista della mostra in corso nella PhotoGallery, a condividere con il pubblico i film che hanno segnato la sua formazione intellettuale e artistica e contribuito alla sua ricerca visiva – opere che ritiene rilevanti anche per le generazioni più giovani. L’artista ha selezionato otto lungometraggi che vanno ad arricchire la programmazione di MAST rivelando al pubblico il punto di vista originale e imprevedibile di uno dei grandi autori della fotografia contemporanea. Provenienti da contesti temporali e geografici diversi, in alcuni casi capolavori della cinematografia mondiale, i titoli selezionati da Struth, proprio come il suo lavoro, sondano temi quali le strutture sociali, il mondo fisico, l’inconscio, la mortalità e riflettono sotto vari aspetti alcuni degli interrogativi sollevati nelle sue opere, tra cui il rapporto tra natura e politica e l’idea di sviluppo tecnologico come promessa unica del progresso umano.  Anche a livello estetico, in questi film si ritrovano echi, risonanze e connessioni con tutto il lavoro fotografico di Struth – dalla serie Unconscius Places, serie di strade inquadrate con il rigore documentaristico tipico della Scuola di Düsseldorf, aiFamily Portraits, ritratti di famiglie confinate nelle loro case, dalle selve lussureggianti di Paradise alle misteriose roccaforti tecnologiche di Nature & Politicsesposte al MAST.

I film da non perdere consigliati da Thomas Struth: programmazione

Sabato 16 Marzo ore 20.30 presso MAST.AUDITORIUM
VIAGGIO A TOKYO di Yasujiro Ozu, Giappone, 1953, 136’
Shukichi e Tomi, ormai vicini ai settant’anni, decidono di affrontare un lungo viaggio alla volta di Tokyo per visitare i figli prima che sia troppo tardi. Arrivati nella capitale, l’accoglienza non è quella attesa: sia il primogenito Koichi, medico, che la sorella Shige, parrucchiera, hanno troppi impegni di lavoro e sembrano vivere la presenza degli anziani genitori più come un fastidio che come una gioia. Solo Noriko, vedova da otto anni del secondogenito Shoji, dimostra un sincero affetto per gli ex suoceri, nonostante non ci sia alcun legame di sangue ad unirli.
I temi cari a Ozu – l’instabilità della famiglia giapponese dopo la guerra, l’incomunicabilità tra generazioni, l’influenza negativa della vita urbana sui rapporti umani – sono raccontati con un doloroso pudore, una estrema lucidità e un linguaggio di depurata semplicità che ne fanno un capolavoro della storia del cinema.
v.o. in giapponese con sottotitoli in italiano.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria
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Domenica 17 Marzo ORE 19.00 presso MAST.AUDITORIUM
TOKYO-GA
di Wim Wenders, Germania, 1985, 92’
Il regista Wim Wenders arriva a Tokyo, per un viaggio nella memoria alla ricerca di tutto ciò che possa ricordare Yasujiro Ozu, il grande maestro del cinema giapponese, morto povero e quasi dimenticato nel 1963, e, allo stesso tempo, per inquadrare con il proprio obiettivo l’odierna realtà metropolitana. Così alle interviste con Chisu Ryu, l’attore principale dei films di Ozu, e con Yuharu Atsuta, fedelissimo direttore della fotografia, Wenders alterna inquadrature ardite e sequenze allucinate sulla vita della Tokio odierna. Il cineasta non riporta semplicemente una città su pellicola, ma la restituisce come un luogo dell’anima dove, col presupposto di instaurare un parallelo con le ambientazioni di Ozu, scopre un mondo nuovo, in piena esplosione economica e al tempo stesso costellato di momenti pervasi dalla tradizione. Centellinando le parole, ci accompagna lentamente tra neon e ciliegi in fiore, trasformandoci in veri e propri compagni di viaggio.
v.o. in inglese, giapponese e tedesco con sottotitoli in italiano.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria
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Sabato 23 Marzo ore 20.30 presso MAST.AUDITORIUM
L’ISOLA DEI CANI
di Wes Anderson, USA, 2018, 101’
Nel 2037 la crescita incontrollata dei cani e la diffusione di una misteriosa “influenza canina” impone al sindaco della città di Megasaki, nell’arcipelago giapponese, di adottare una drastica misura d’emergenza: mettere in quarantena tutti i cani del paese, segregandoli su un’isola destinata all’accumulo di rifiuti e immondizia. In seguito alla scomparsa del suo cane da guardia Spots, un dodicenne di nome Atari Kobayashi dirotta eroicamente un piccolo aeroplano pilotandolo fino all’Isola dei cani. Dopo il brusco atterraggio, viene soccorso da un manipolo di meticci, disposti a tutto pur di sfuggire alla deprimente condizione in cui versano. Commossi dal coraggio e dalla devozione del ragazzino nei confronti dell’animale domestico smarrito, Capo, Rex, Boss, Duke e King si impegnano a proteggerlo dagli uomini che gli danno la caccia e scortarlo nel pericoloso viaggio che deciderà il destino dell’intera Prefettura.
v.o. in inglese con sottotitoli in italiano.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria
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(sarà possibile registrarsi da mercoledì 13 marzo, ore 20)
Domenica 24 marzo ore 19.00 presso MAST.AUDITORIUM
COMIZI D’AMORE
di Pier Paolo Pasolini, Italia, 1964, 90’
A metà strada tra documentario sociologico e cinéma véritéComizi d’amore, quinto lungometraggio di Pasolini, è un’interessante inchiesta su amore e sesso nell’Italia degli anni sessanta, condotta e commentata dallo stesso regista con interventi di Alberto Moravia e Cesare Musatti, ai quali si aggiungono i contributi di Camilla Cederna, Oriana Fallaci e Giuseppe Ungaretti. Le numerose interviste fatte in ogni parte della penisola a uomini, donne e bambini sono suddivise in quattro blocchi. In Ricerche 1, grande fritto misto all’italiana, Pasolini, autodefinitosi ironicamente “una specie di commesso viaggiatore”, chiede ai connazionali come accolgono un film simile e come si pongono nei confronti del sesso nella vita; in Ricerche 2, schifo o pietà? viene invece affrontato il controverso tema delle cosiddette inversioni e perversioni sessuali; Ricerche 3, la vera Italia? indaga sulle diverse concezioni del sesso nelle regioni italiane; a chiudere il film, Ricerche 4, dal basso e dal profondo, in cui il regista analizza i risultati dell’inchiesta facendo il punto con l’amico Moravia.
v.o. in italiano.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria
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(sarà possibile registrarsi da mercoledì 13 marzo, ore 20)
Sabat0 30 Marzo ore 20.30 presso MAST.AUDITORIUM
AMARCORD
di Federico Fellini, Italia, 1973, 123’
Negli anni trenta a Borgo, un immaginario paesino della Romagna l’adolescente Titta cresce subendo condizionamenti dentro e fuori dall’ambito domestico. Suo padre Aurelio è un piccolo impresario edile perennemente in discordia con la moglie; zio Patacca vegeta alle spalle dei parenti; zio Teo è ricoverato in manicomio; il nonno si gode egoisticamente una salute di ferro, non trascurando di prendersi delle libertà con la domestica. Nella cittadina emergono alcuni personaggi destinati a diventare parte dei ricordi adolescenziali di Titta: la Gradisca, una procace parrucchiera; Volpina, una ragazza un po’ scema e priva di freni inibitori; una tabaccaia mastodontica, quasi mostruosa; un avvocato dalla retorica facile e magniloquente; Giudizio, il matto del villaggio; Biscein, il bugiardo; il motociclista esibizionista e tutta una galleria di personaggi che, agendo nel mondo della scuola o della chiesa, nelle feste fasciste, nelle celebrazioni folcloristiche o negli avvenimenti eccezionali, rivelano caratteristiche bislacche. Le stagioni trascorrono inesorabili, scandite dal cadere della neve o dalle “manine” (i soffioni) staccatesi dai primi fiori primaverili. È il momento di diventare grandi…
v.o. in italiano.
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria
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(sarà possibile registrarsi da mercoledì 20 marzo, ore 20)
 
Domenica 7 Aprile ore 19.00 presso MAST.AUDITORIUM
DALLAS BUYERS CLUB
di Jean-Marc Vallée, USA, 2013, 117’
Texas, seconda metà degli anni Ottanta. Ron Woodroof, elettricista texano e cowboy da rodeo dipendente da alcool, droga e sesso, riceve all’improvviso la notizia di essere affetto dalla sindrome da immunodeficienza acquisita e di avere solo pochi mesi di vita davanti a sé. Frustrato per la mancanza di cure disponibili ma tutt’altro che rassegnato alla sentenza di morte, Woodrof inizia a documentarsi sulla malattia e trova conforto nell’uso di cure alternative che arrivano dal Messico e non sono approvate dal ministero della FDA (Food and Drug Administration), andando così contro la comunità scientifica e i medici specializzati, compresa la sua terapista. Benché estraneo alla comunità omosessuale, Ron si allea con il giovane transessuale Rayon, anch’egli malato di AIDS ma deciso a sopravvivere. Insieme, Ron e Rayon attivano un buyers club (una sorta di gruppo d’acquisto) per la vendita dei farmaci di contrabbando ad altri sieropositivi che, sottoscrivendo una quota mensile, possono così avere accesso alle forniture. Ron troverà un senso alla propria malattia e in fin dei conti alla propria stessa vita nella battaglia per il diritto alla dignità, all’informazione e alla cura di tutti coloro che versano nella sua stessa condizione. La storia è ispirata a fatti realmente accaduti.
v.o. in inglese con sottotitoli in italiano 
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria
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(sarà possibile registrarsi da mercoledì 27 marzo, ore 20)
 
Sabato 13 Aprile ore 20.30 presso MAST.AUDITORIUM
PLAYTIME
di Jacques Tati, Francia, 1967, 108’
In una Parigi distante anni luce dalla Ville Lumière della tradizione, Monsieur Hulot, già protagonista di Mon Oncle e Le vacanze di Monsieur Hulot, ci accompagna in una serie di luoghi cittadini in cui una modernità asettica pervade e condiziona ogni aspetto della vita quotidiana. Il film è articolato in sei sequenze collegate tra loro dalla presenza di due personaggi che si incontrano più volte nel corso della giornata: stesso Hulot e Barbara, una ragazza americana in visita. Nella Parigi futuristica proposta dal film, caratterizzata da vaste strade a più corsie e da imponenti palazzi d’acciaio dalle linee nette, con vetrate moderne e freddi e artificiosi arredamenti, solo l’irrefrenabile anticonformismo e la fantasia della natura umana e una certa nostalgia per i bei tempi andati possono dare un soffio vitale a uno stile di vita urbano altrimenti sterile e alienato.
v.o. in francese, inglese e tedesco con sottotitoli in italiano 
Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria
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(sarà possibile registrarsi da mercoledì 3 aprile, ore 20)

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