17 Marzo 2019 di Vanessa Avatar

Marco Introini ci conduce nel cuore della fotografia d’architettura.

Partire dal disegno su carta e dallo studio della pittura per arrivare a documentare nel dettaglio lo spazio attraverso la fotografia. Per Marco Introini, docente di Fotografia dell’Architettura e Tecnica della Rappresentazione al Politecnico di Milano, questo è il naturale susseguirsi di azioni per raccontare il paesaggio che ci circonda. Lo abbiamo incontrato per approfondire alcuni dei temi fondamentali nell’approccio alla fotografia d’architettura.

Dove e quando inizia il tuo percorso professionale?
«I miei studi cominciano a Venezia per poi proseguire a Milano dove ho ottenuto una laurea in Progettazione. Durante l’esperienza veneziana ho avuto la fortuna di incontrare un docente, Massimo Scolari, che mi ha avvicinato al mondo del disegno e delle geometrie, argomenti a cui mi sono fortemente appassionato. Questa passione, accompagnata a uno studio approfondito della storia dell’architettura, mi ha consentito di lavorare allo stesso tempo come fotografo e architetto. Dopo aver vinto alcuni concorsi, nei primi anni del 2000 ho pubblicato un libro sul paesaggio delle Langhe e da quel momento ho deciso di dedicarmi totalmente alla fotografia di architettura».

Come ci si approccia a questo genere fotografico?
«È molto importante conoscere bene la rappresentazione dell’architettura attraverso lo studio del disegno e della storia. Solo così un fotografo riesce a dialogare con un architetto, perché parlano lo stesso linguaggio. Per quanto riguarda la progettazione, è fondamentale avere un metodo. Io cerco di entrare in relazione con il luogo che devo rappresentare. Sopralluoghi, schizzi, fotografie scattate con il telefono e studio iconografico sono di grande aiuto nel processo di realizzazione del progetto».

C’è un progetto in particolare a cui sei legato?
«Sì, il mio lavoro sul Los Angeles River. Fino al 1938 era un fiume naturale che attraversava la città californiana. A causa delle sue continue esondazioni, è stato incanalato in sponde artificiali, che hanno creato un gigantesco serpentone di cemento che sfocia a Long Beach. Oggi il fiume è secco per la maggior parte dell’anno e ha perso quasi del tutto la sua funzione di bacino d’acqua dolce per la città. Al suo interno sono cresciute piante di vario genere e vivono alcune specie di animali. Il Los Angeles River è utilizzato principalmente per effettuare riprese cinematografiche nei film d’azione, ma gli abitanti della città si stanno mobilitando per riconnettere il fiume con la comunità attraverso la progettazione di un grande parco. La mia fotografia racconta l’impatto del paesaggio urbano sulla popolazione di una grande città»

Marco Introini: Workshop fotografia d’architettura

Il corso vuole approfondire la fotografia come strumento di indagine dello spazio architettonico a tutte le scale, dal paesaggio antropizzato allo spazio interno. La fotografia d’ architettura non verrà affrontata solo dal punto di vista tecnico/strumentale ma soprattutto dal punto di vista del linguaggio e del progetto fotografico che considera tutte le fasi sia operative che concettuali: l’ideazione, la ripresa e lo sviluppo. Attraverso l’analisi della storia della rappresentazione dell’architettura si affronterà la percezione dello spazio come rapporto tra fatto oggettivo, fatto soggettivo e storico; attraverso l’analisi di alcuni progetti fotografici realizzati si indagherà il rapporto tra progetto fotografico e progetto architettonico/disegno del paesaggio, come questione di metodo.
Sabato 6/04/2019 – Domenica 07/04/2019
GALLERIA STILL Via Balilla, n.36 Milano
10:00 – 19:00
Per maggiori informazioni e iscrizioni sul Workshop fotografia d’architettura con Marco Introini clicca qui 
 

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