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Una rubrica dedicata alle foto più famose. Quelle che hanno cambiato per sempre il nostro modo di pensare la fotografia. E che sono entrate nell’immaginario collettivo.
Le foto più famose #5
Julia Margaret Cameron non era una fotografa professionista. Eppure è con lei che la fotografia si apre alla ricerca artistica che sarà definita “pittorialismo”. Per sfuggire alla depressione del ritorno in Inghilterra, lei che era nata in India e cresciuta nel mondo, si appassiona alla fotografia fino a diventarne una delle protagoniste più interessanti. Una passione nata per caso la trascinerà a modificare un pollaio in camera oscura. A inseguire bambini, possibili modelli, con la promessa di un premio. A sottoporre amici e conoscenti a lunghissime sessioni di posa. A cercare una propria espressività fuori dalle regole del suo tempo.
Il pittorialismo
Capostipite del pittorialismo, Cameron appare atipica in un momento in cui la fotografia è sinonimo di realtà. Tra gli aspetti distintivi della sua poetica, le fantasie ricercate con la fotografia e le messe in posa romantiche, evocative, irreali.
Nella sua ricerca si coglie appieno la corrente artistica dei preraffaelliti e la libertà espressiva. Non dovendo sottostare alle necessità commerciali di chi nel ritratto voleva la copia fedele di sé, si lasciò ispirare dal proprio gusto. Partendo dal principio per cui l’obiettivo fotografico non vede come un occhio umano, ricrea la naturalezza dello sguardo mettendo a fuoco solo un punto preciso al centro dell’immagine e lasciando via via più sfocati i margini, grazie all’utilizzo di un’ottica leggermente difettosa.
L’autrice
Julia Margaret Cameron (1815-1879). Inizia a fotografare con un piccolo apparecchio dono della figlia. I suoi fotomodelli saranno i protagonisti di un mondo arcadico. Prima donna ammessa alla Royal Photographic Society. Il suo periodo di attività coincide con gli anni trascorsi in Inghilterra tra il 1863 e il 1875, dove partecipò attivamente alla vita artistica e intellettuale.
