Sono prorogate fino al 14 febbraio le mostre MAST Photography Grant on Industry and Work e Inventions, allestite negli spazi della Fondazione MAST a Bologna. In attesa della riapertura dei musei, si possono scoprire i contenuti online legati al concorso fotografico dedicato ai temi del lavoro e dell’industria. In particolare, si possono ascoltare le interviste a Urs Stahel, curatore del MAST Photography Grant on Industry and Work, e ai cinque finalisti dell’edizione 2020, per approfondire temi e prospettive dei loro progetti.
MAST Photography Grant: i cinque finalisti
Vincitrice del concorso è Alinka Echeverría con il progetto Apparent Femininity (Femminilità apparente) che, alle soglie della quarta rivoluzione industriale, volge lo sguardo al passato, per rivalutare il ruolo delle donne nella storia del cinema e della programmazione informatica.
Chloe Dewe Mathews, con il suo lavoro For a Few Euros More (Per qualche euro in più), mostra i danni ambientali causati dalla coltivazione intensiva nel Mar de Plástico, un’enorme distesa agro-industriale nella Spagna meridionale, dove si produce la metà della frutta e verdura destinata ai supermercati di tutta Europa. Aapo Huhta, con Sorrow? Very Unlikely (Tristezza? Molto improbabile), indaga il modo in cui l’Intelligenza Artificiale legge le fotografie fatte dall’uomo, sollevando dubbi sulla eticità di questo approccio e sulle modalità di implementazione dei software.
Nel suo progetto Aircraft, Maxime Guyon realizza fotografie digitali di grande formato di strutture aerodinamiche, turboreattori, pistoni idraulici, per restituire gli aspetti tecnologici e le alte prestazioni degli aerei. Infine, Pablo López Luz, nella serie Baja Moda (Bassa moda) si concentra sulle vetrine dei negozi di abbigliamento in America Latina, che resistono all’omologazione imposta dall’industria globale della moda, riflettendo sulle trasformazioni sociali ed economiche di cui la città diventa strumento di amplificazione.