8 Gennaio 2019 di Vanessa Avatar

Thomas Struth

Attraverso venticinque immagini di grande formato, il fotografo tedesco Thomas Struth ci accompagna alla scoperta di siti industriali e di ricerca scientifica di tutto il mondo, solitamente inaccessibili al pubblico. Soggetti degli scatti sono laboratori di ricerca spaziale, impianti nucleari, sale operatorie, piattaforme di perforazione, luoghi che il fotografo indaga con minuziosa attenzione e distaccata curiosità, facendo emergere quelle caratteristiche degli ambienti e delle infrastrutture che i ricercatori non vedono più, perché estranee ai loro interessi e celando la vera funzione svolta dalla tecnologia. È il caso della cappa chimica dell’Università di Edimburgo che può sembrare, a un primo sguardo, una sala allestita per una festa di bambini (foto in alto). «Attraverso le sue fotografie», spiega il curatore della mostra, Urs Stahel, «siamo in grado di percepire tutta la complessità, la portata, la forza dei processi, ma anche di intuire il potere, la politica della conoscenza e del commercio che essi celano». Se l’attenzione di Struth si posa sulle macchine quali strumenti di trasformazione della società contemporanea, non manca uno sguardo sul lavoro umano, sulla capacità propria dell’uomo di operare con la massima precisione manuale e artistica, come emerge nella video proiezione Read This Like Seeing It for the First Time.

BOLOGNA, FINO AL 22 APRILE
MAST, Via Speranza 42

Immagine in evidenza

Golems Playground, Georgia Tech, Atlanta, 2013 © Thomas Struth

Lascia un commento

qui