20 Agosto 2020 di Nicole Moglia Avatar
Dopo la pausa estiva, dal 27 agosto fino al 20 settembre 2020 ritornano i consueti appuntamenti con Palazzo Pallavicini a orario continuato dalle 11.00 alle 20.00 dal giovedì alla domenica: un’occasione da non perdere per tutti gli appassionati e i curiosi che non hanno avuto l’occasione di  scoprire gli scatti del padre della fotografia umanista e per tutti i visitatori che desiderano ripetere l’esperienza.

L’esposizione

La mostra dedicata al grande fotografo parigino Robert Doisneau, celebre per il suo approccio poetico alla street photography e autore di Le baiser de l’hôtel de ville, una delle immagini più famose della storia della fotografia del secondo dopoguerra, è curata dall’Atelier Robert Doisneau (Montrouge, Fr) ed è organizzata da Pallavicini s.r.l. di Chiara CampagnoliDeborah Petroni e Rubens Fogacci in collaborazione con diChroma photography.
L’ampia retrospettiva è il risultato di un ambizioso progetto del 1986 di Francine Deroudille e della sorella Annette Doisneau che hanno selezionato, da 450mila negativi prodotti in oltre 60 anni di attività del padre, le 143 immagini della mostrache ci raccontano l’appassionante storia autobiografica dell’artista.
I sobborghi grigi delle periferie parigine, le fabbriche, i piccoli negozi, i bambini solitari o ribelli, la guerra dalla parte della Resistenza, il popolo parigino al lavoro o in festa, gli scorci nella campagna francese, gli incontri con artisti e le celebrità dell’epoca, il mondo della moda e i personaggi eccentrici incontrati nei caffè parigini, sono i protagonisti del racconto fotografico di un mondo che “non ha nulla a che fare con la realtà, ma è infinitamente più interessante”. Doisneau non cattura la vita così come si presenta, ma come vuole che sia. Di natura ribelle, il suo lavoro è intriso di momenti di disobbedienza e di rifiuto per le regole stabilite, di immagini giocose e ironiche giustapposizioni di elementi tradizionali e anticonformisti.
Influenzato dall’opera di André Kertész, Eugène Atget e Henri Cartier-Bresson, Doisneau conferisce importanza e dignità alla cultura di strada, con una particolare attenzione per i bambini, di cui  coglie momenti di libertà e di gioco fuori dal controllo dei genitori, trasmettendoci una visione affascinante della fragilità umana.

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