Gli Urban Reports raccontano la rigenerazione urbana di una zona sud-ovest di Milano alla mostra SeiMilano.

8 Ottobre 2024 di Redazione Avatar

Si è svolta questa mattina presso la Triennale di Milano, l’anteprima stampa di presentazione del progetto espositivo e editoriale SeiMilano. Racconto di una Metamorfosi. La mostra e il libro con fotografie del collettivo Urban Reports, a cura di Benedetta Donato, raccontano una delle più importanti operazioni di rigenerazione urbana realizzate nel comune di Milano ad opera di Borio Mangiarotti.

Oggi abbiamo partecipato alla visita guidata della mostra su una delle più importanti operazioni di rigenerazione urbana realizzata negli ultimi tempi a Milano. La campagna fotografica, durata 5 anni, è stata condotta dal collettivo di fotografi e ricercatori del collettivo Urban Reports, composto da: Isabella Sassi FarìasDavide Curatola SopranaAlessandro Guida Viviana Rubbo. Assieme al collettivo erano presenti Marta Stella – Consigliere Borio Mangiarotti SpA, con delega alla comunicazione al marketing e alle vendite – e Benedetta Donato, curatrice del progetto espositivo e editoriale.

© Davide Curatola Soprana, SeiMilano, 2019, Courtesy Borio Mangiarotti Spa
© Davide Curatola Soprana, SeiMilano, 2019, Courtesy Borio Mangiarotti Spa

SeiMilano, tra progetto ed esposizione

L’esposizione documenta, attraverso quaranta fotografie, i lavori di realizzazione del nuovo quartiere che ha cambiato il volto di un’intera area nella zona sud ovest di Milano che ha trasformato un’area di 330.000 mq fra via dei Calchi Taeggi e via Bisceglie in una città-giardino progettata dallo studio MCA – Mario Cucinella Architects e inserita in un nuovo parco pubblico di 16 ettari firmato da Michel Desvigne Paysagiste (MDP).

Gli Urban Reports hanno esplorato il cantiere di SeiMilano, un mondo sconosciuto perché poco visibile dall’esterno, seguendo la sua evoluzione e la conseguente nascita di un nuovo fronte urbano. Il progetto fotografico del collettivo è un viaggio alla scoperta di un nuovo paesaggio che, attraverso le immagini, ne documenta il volto umano e i cambiamenti nel tempo e nello spazio, offrendo spunti preziosi per una riflessione contemporanea sulla città.

La mostra rappresenta quel processo di transizione rappresentato dal cantiere, che Edoardo De Albertis – Amministratore Delegato Borio Mangiarotti SpA – ha definito: «Un luogo affascinante, dove il progetto si manifesta e prende forma, teatro di interazioni sociali tra persone provenienti da tutto il mondo. Una metamorfosi che abbiamo scelto di raccontare attraverso le fotografie del collettivo Urban Reports, grazie alle quali, in questo libro, è possibile vedere il cambiamento di scenario e il racconto di una best practice, che testimonia la rinascita di un territorio ora accessibile, vivibile e sostenibile».

Visitando l’esposizione possiamo davvero entrare all’interno di quello spazio e partecipare alla sua evoluzione. Si tratta di una selezione delle oltre 170 immagini contenute nel libro omonimo (Ed. Borio Mangiarotti, 2024), disposte sulle diverse pareti, su cui campeggiano le frasi degli architetti Mario Cucinella e Michel Desvigne, che accompagnano le diverse fasi del cantiere.

Il racconto di una rigenerazione urbana

Dalle ruspe ai camion che caricano e scaricano la terra in quello che appare come un vuoto, all’interno di un’area per molto tempo in disuso e che piano piano inizia a riempirsi di persone e alberi, per costruire residenze e servizi di un nuovo quartiere verde, con un parco pubblico, fruibile da tutti i cittadini. L’architetto Michel Desvigne al proposito ha dichiarato: «Abbiamo giocato con le tracce di una cultura agricola che è propria di questi luoghi. Non si è trattato soltanto di evocare un’immagine, ma di trasporre la struttura agraria: una scrittura elementare fatta di dighe, fossati, rogge, filari di alberi e parcellari. Una struttura ordinaria, ma estremamente efficace, e per questo magnifica nella sua coerenza funzionale ed ecologica. Coerenza che ha offerto risposte concrete alle necessità tecniche, economiche e di sostenibilità poste dal progetto urbano».

Ripensando al progetto, Mario Cucinella ha condiviso una riflessione altrettanto importante: «Questo nostro tempo ci pone davanti a delle scelte da cui non possiamo esimerci. Bisogna pensare a un modello di densità che sia allo stesso tempo capace di contenere spazi aperti, pubblici. Si parla molto di questi aspetti. E la risposta qui, in SeiMilano, è stata un parco abitato dove si possa vivere la città in modo diverso. Nuove forme di abitare: insieme, vicini. Comunità intese come spazi di relazione tra parco, edifici e tessuto esistente. Parliamo di città, di persone, di rigenerare luoghi che sono ambienti di vita». 

Le tracce e le nuove forme di abitare di cui parlano i due architetti, si ritrovano nelle fotografie del collettivo, che danno uguale risalto alle vedute delle distese verdi sconfinate, agli edifici che affacciano sul parco e ai dettagli infinitesimali che ora non sono più percepibili, ma che costituiscono elementi essenziali di ogni fase di questa metamorfosi.

Dal cantiere al percorso espositivo

© Isabella Sassi Farias, SeiMilano, 2020, Courtesy Borio Mangiarotti Spa
© Isabella Sassi Farìas, SeiMilano, 2020, Courtesy Borio Mangiarotti Spa

Un’altra parte fondamentale è certamente quella costituita dalle persone che hanno contribuito alla realizzazione di ciò che oggi appare ed è così che nella parete centrale della sala che ospita le fotografie, rimaniamo attratti da un gigantesco collage di 80 ritratti di alcuni dei soggetti che hanno lavorato a questa impresa. La sezione Il lato umano del cantiere è accompagnata dal testo a firma di Viviana Rubbo, dove leggiamo: «Parallelamente alla documentazione della trasformazione spaziale, ha preso forma un racconto che mette in relazione la voce e lo sguardo delle persone che animano il cantiere. Sono frammenti di storie straordinarie. Un’umanità in viaggio, laddove il movimento è inteso, non solo in senso geografico o letterale del termine, ma anche come percorso di autodeterminazione individuale, in un mondo del lavoro che cambia rapidamente».

Accanto a questa composizione di persone provenienti da tutto il mondo, c’è il QRCode di accesso alle testimonianze raccolte dalla ricercatrice, per conoscere le donne e gli uomini, ciascuno con il proprio know how, che hanno lavorato alacremente, dietro le quinte di quello che oggi è un nuovo parco abitato della città. 

La mostra SeiMilano degli Urban Reports

La mostra è quindi un momento di restituzione al pubblico, per conoscere più da vicino i protagonisti della lavorazione, l’inedito percorso progettuale e i tratti salienti della campagna fotografica, protagonista della mostra e del libro, quali testimonianze di un importante sodalizio tra autori e impresa, così come sottolineato da Marta Stella: «Trasmettere la metamorfosi avvenuta in questi anni, caratterizzata da tanti piccoli e grandi cambiamenti avvenuti nel corso del tempo, era lo scopo di questo libro. Sfogliandone le pagine, rivedo una storia che appartiene non solo a chi in questo cantiere ha lavorato, ma a tutte le persone che ora ci vivono e a quelle che da qui passeranno».

«La fotografia è certamente il mezzo più immediato per rappresentare le evoluzioni avvenute, per realizzare un racconto che risulti comprensibile a un pubblico ampio. Le immagini realizzate dagli Urban Reports colgono gli aspetti più generali e al tempo stesso sanno mostrare i dettagli infinitesimali».

© Alessandro Guida, SeiMilano, Giugno, 2024, Courtesy Borio Mangiarotti Spa
© Alessandro Guida, SeiMilano, Giugno, 2024, Courtesy Borio Mangiarotti Spa

Terminiamo la nostra visita sfogliando il libro il cui graphic design è stato affidato ad Alessandra Pivato, e da cui riportiamo un brano del testo a firma della curatrice: «Al termine di questo lungo percorso, prendiamo atto del ruolo fondamentale svolto dal racconto fotografico, che non si ferma alla rivelazione dell’invisibile ai nostri occhi, ma va oltre, instaurando un dialogo sensibile basato sulla reciprocità, la partecipazione e l’empatia con la realtà indagata, che è complessa. 

La fotografia ascolta, registra, metabolizza e interpreta quello che un determinato luogo profonde, per restituirlo attraverso un linguaggio e un immaginario sottesi, che va a riattivare, per una lettura consapevole dei cambiamenti che investono il territorio».

La mostra vi aspetta in Triennale fino al 27 ottobre 2024.

triennale.org

Info

SeiMilano. Racconto di una metamorfosi
fotografie di Urban Reports
a cura di Benedetta Donato

Sede: Triennale (Viale Emilio Alemagna, 6). Spazi della Quadreria – Piano Terra.

Date: 8 ottobre – 27 ottobre 2024.

Orari: martedì-domenica, 10.30 – 20:00.

Ingresso gratuito.

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