9 Aprile 2020 di Redazione Redazione
L’idea della manifestazione era stata dello storico e critico d’arte Luciano Caramel che, proponendo la propria città natale come luogo aperto all’arte, nel comunicato stampa dichiarava: «La manifestazione è nata dall’esigenza di portare l’artisticità a diretto contatto con la collettività di un centro urbano con gli spazi in cui essa quotidianamente vive, con le sue abitudini, le sue necessità. Ai partecipanti non è stato perciò chiesto nessun intervento in qualche modo preordinato».

La volontà partecipativa della manifestazione

Una manifestazione nata dall’esigenza di portare l’artista a diretto contatto con la collettività. Gli autori coinvolti erano, tra gli altri, Bruno Munari, Ugo la Pietra, Gianni Colombo, Gianni Pettena, Dada Maino, Enrico Baj, Giulio Paolini, Ico Parisi, Tommaso Trini e Grazia Varisco. Fu questo uno degli ultimi esempi di arte partecipativa, come invito a un impegno sociale, nella ricerca di un rapporto creativo e vitale tra artisti e abitanti di una città e la città stessa. «Sostanziale sarà la partecipazione della collettività – scrive il critico d’arte – quale che sia la sua reazione, all’intervento artistico, salvaguardando così l’autenticità e la spontaneità della città coinvolta nel momento della sua quotidianità».
Campo Urbano
Le fotografie scattate da Ugo Mulas, a tutti gli effetti uno dei tre curatori della manifestazione, furono esposte alla galleria Colonna di Como con un montaggio che non si limitava alla documentazione dell’evento, ma ne rappresentava un’interpretazione critica, con stampe di grande formato, fino a due metri per uno, dei provini fotografici a contatto, composizioni di fotogrammi, viraggi di diversi colori, inventati per ogni evento, riuscendo anche con sgranature e sfuocature a rappresentare il rapporto dinamico, l’atmosfera e la tensione tra gli artisti, la popolazione e l’ambiente urbano. La fotografia diventava così intrinsecamente performante, in un rapporto creativo con gli eventi artistici; intuizione che Mulas riproporrà, solo un anno dopo, nella partecipazione alla mostra Vitalità del Negativo.

La pubblicazione della raccolta

La pubblicazione del catalogo tardò di alcuni mesi malgrado Campo Urbano avesse avuto numerose sponsorizzazioni istituzionali (Comune, Rotary, Lion’s e Camera di Commercio). I curatori lo sottolinearono nel libro: «Le difficoltà economiche sorte dopo Campo Urbano per l’atteggiamento di alcuni degli Enti promotori hanno fino a oggi impedito la stampa del presente volume, la cui pubblicazione, nonostante siano ormai passati molti mesi dalla manifestazione, appare tuttora non inopportuna per l’attualità e il significato che ancora mostrano i problemi qui riflessi». Il fotolibro che riporta il comunicato stampa, la mappa e la cronologia degli eventi malgrado le difficoltà produttive rimane un’importante testimonianza, risultato della collaborazione tra Ugo Mulas e Bruno Munari.
Campo Urbano
Un meraviglioso esempio di efficacia grafica ed espressiva, pur con mezzi estremamente limitati, riproponendo gli elaborati montaggi, le composizioni, l’uso Pop dei viraggi e i fondamentali provini che rappresentano il flusso dello spazio e del tempo di quell’evento. Provino fotografico che sarà lo strumento maturo della sua riflessione, risolto nelle Verifiche, dove «Mulas trasforma la ricerca fotografica in coscienza di se stessa» (Germano Celant). Nel cinquantenario è stato organizzato il convegno Documentare l’effimero a Villa Olmo che, ricordando la manifestazione, ne ripercorre gli eventi, riproponendo e valorizzando la preziosa documentazione di Mulas integrata con le fotografie di Gianni Berengo Gardin e Gabriele Basilico, anch’essi partecipanti a Campo Urbano.
testo di Vittorio Scanferla

Info sul libro

Titolo: Campo Urbano. Interventi estetici nella dimensione collettiva urbana
Como, 21 settembre 1969
A cura di Luciano Caramel, Ugo Mulas, Bruno Munari
Fotografie: Ugo Mulas
Progetto grafico: Bruno Munari
Confezione: Brossura.
Formato: 29,5×19,5cm.
Pagine: 144
Stampa: Editrice Cesare Nani Como. 1969.
Procedimento Itek Platemaser

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