La food photography ha visto un vero boom di popolarità negli anni più recenti. Non c’è dubbio sul ruolo degli smartphone in questa moda. Se però vogliamo portare a un livello più alto la nostra fotografia culinaria, dobbiamo deciderci a usare una reflex o una mirrorless. Hanno sensori più grandi, possono gestire meglio il rumore e assicurare foto più pulite, offrono un’ampia gamma di ottiche intercambiabili di alta qualità e regalano molto più controllo sui risultati.
Ecco allora una guida alla food photography che ti permetterà di realizzare immagini da veri professionisti, dall’antipasto al dolce.
Food photography #1 – l’attrezzatura
Non servono tonnellate di “ferri del mestiere” per scattare fotografie food – né per qualsiasi altro still-life, a dire la verità. È possibile ottenere risultati notevoli anche con una semplicissima reflex o mirrorless e un obiettivo di kit.
Premesso questo, però, è chiaro come alcuni accessori “specialistici” possano essere di grande aiuto e spingerci a concreti passi avanti. Un corpo macchina full-frame offre una migliore profondità di campo, per esempio. Un obiettivo macro permette di mettere a fuoco da molto più vicino al piatto. Un 50 mm f/1.8 semplifica la sfocatura dello sfondo. Anche un flash può essere un valido strumento per il food photographer, perché permette di gestire a proprio piacimento la luce (e di continuare a scattare anche quando quella naturale cala). Qui sotto troviamo alcune tra le migliori scelte per questo genere fotografico.
Treppiede
Con soggetti da still-life come piatti e pietanze, abbiamo tutto il tempo di allestire e comporre con attenzione gli scatti, quindi il treppiede è un accessorio ideale. Permette di bloccare la composizione mentre affiniamo gli elementi del piatto e rimuove ogni rischio di morbidezza dell’immagine causata dal mosso allo scatto.
Fotocamera
Tutte le reflex e le mirrorless hanno modalità “creative” (come manuale o priorità di diaframma) che ci permettono di prendere il controllo dell’esposizione. Hanno anche sensori molto più grandi di quelli degli smartphone, quindi qualità d’immagine e riduzione del rumore sono superiori e possono resistere molto meglio all’ingrandimento in stampa.
Ottica fissa
Un “cinquantino” (su full-frame) è un’ottima scelta per i soggetti gastronomici. Ha la focale perfetta per inquadrature più estese in cui vogliamo includere parte del contesto. Le ottiche 50 mm sono in genere molto luminose e la loro ampia massima apertura di diaframma permette di ridurre facilmente la profondità di campo. E non costano uno sproposito.
Ottica macro
Gli obiettivi macro sono perfetti per i close-up dei piatti, quando vogliamo isolare un singolo elemento e farlo sembrare più grande nell’inquadratura. Se possiamo investire, scegliamo un modello con struttura solida e sistema autofocus veloce e tollerante delle correzioni manuali di fuoco – e possibilmente anche stabilizzato, per le occasioni in cui vogliamo cimentarci a mano libera.
Food photography: gli accessori per andare oltre
Flash Nissin Di700 Air
Questo potente flash portatile è adatto a un uso anche professionale. È prodotto in versioni compatibili con un’ampia serie di fotocamere (verifichiamo sul sito del produttore che ci sia la nostra) tra cui Canon, Nikon, Sony e Fujifilm. È distribuito da Rinowa.
Lastolite Ezybox Pro Square Medium
Il softbox è il modificatore indispensabile per addolcire la luce del flash nudo, ammorbidire e stemperare le ombre e ridurre il contrasto.
Trigger per Flash YonGnuo
Un set di trigger radio permette alla fotocamera di attivare il flash a distanza, così possiamo separare l’unità dalla slitta a contatto caldo e ottenere effetti più creativi.
Stativo
Lo stativo è essenziale sia per reggere i fondali sia per posizionare le luci artificiali. Noi abbiamo usato un modello estendibile fino a più di 3 metri di altezza.
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La guida completa alla food photography – parte #3
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