Impariamo a realizzare ritratti all’aperto da veri pro, anche esponendo il soggetto alla luce diretta del sole.

7 Settembre 2022 di Redazione Redazione

Ritratti all’aperto in piena luce? Se prendiamo qualche accorgimento e utilizziamo le giuste tecniche è possibile esporre i soggetti alla luce diretta del sole. E ottenere risultati strabilianti…

Ritratti all’aperto #1

Una delle regole della fotografia ritrattistica vuole che non si facciano mai posare i soggetti in pieno sole. Senza la diffusione offerta da un cielo nuvoloso, infatti, la luce diretta è molto dura ed è probabile che dia risultati spigolosi, con ombre pesanti sul viso, occhi strizzati, riflessi e macchie lucide sulla pelle.

Il sole però può anche essere una sorgente luminosa favolosa, se sappiamo come lavorare sull’angolazione e come manipolare la luce.

La difficoltà principale è il forte contrasto creato dal sole diretto. La differenza tra le aree più luminose e quelle più buie è tale che le ombre appaiono eccessivamente scure. Abbiamo bisogno di ridurre il contrasto, aprendo le ombre o riducendo l’intensità delle luci alte – o entrambe le cose allo stesso tempo.

Possiamo usare un flash esterno, separato dal corpo macchina, come nell’immagine in alto. Il sole diventa così una luce secondaria, mentre la ragazza è illuminata frontalmente da un flash. 

Allestiamo il set

Ritratti all’aperto

1 – Ritratti all’aperto: il flash

Alcuni pensano al flash solo per aggiungere luce quando è buio, ma il sole diretto è in realtà una delle condizioni in cui si rivela più utile. Il flash offre moltissime opzioni creative perché si presta tanto alla creazione di effetti dinamici, come questa illuminazione incrociata, quanto al delicato riempimento delle ombre per un aspetto naturale.

2 – L’illuminazione incrociata

La chiave di un ritratto riuscito in pieno sole è la riduzione del contrasto sul soggetto. Il flash, alleggerendo le ombre, ci permette di ottenerla. Qui il soggetto ha le spalle al sole, che crea intense luci alte lungo i contorni della figura. In posizione opposta al sole, il flash schiarisce le aree del viso e del corpo rimaste in ombra.

3 – Esporre per il sole

La “regola del 16” (o “Sunny f/16”) aiuta a calibrare l’esposizione manuale: dice che, al sole, a f/16 e ISO X, il tempo di scatto è 1/X. A ISO 100, per esempio, è 1/100 di secondo. Il calcolo delle esposizioni equivalenti permette di sapere che, se usiamo 1/200 di secondo, possiamo aprire a f/11. Con questi valori, il flash dovrà essere nei pressi della massima potenza.

4 – Ritratti all’aperto: evitiamo gli occhi chiusi

Sia con il flash, sia con un riflettore, spesso si pone un problema: la luce è così intensa che il soggetto è costretto a strizzare gli occhi. Chiediamogli di tenerli chiusi o abbassati e diamogli un veloce conto alla rovescia (“3… 2… 1…”) perché possa aprirli brevemente solo per lo scatto. Gli occhiali da sole possono essere un utile accessorio!

5 – Sole sulla verticale

Si dice sempre che a mezzogiorno il sole è sulla verticale, ma per via dell’inclinazione terrestre non è mai precisamente così. C’è sempre una minima angolazione con cui lavorare e possiamo sfruttarla sempre per posizionare il soggetto con la schiena al sole, ottenendo un’illuminazione più “ad alone”, o rivolto direttamente verso il sole.

6 – La messa a fuoco manuale

Il flash nudo produce un’illuminazione dura, non precisamente ideale per i ritratti. Impostato per il riempimento, può introdurre ombre doppie che si incrociano sul viso. Una sorgente piccola crea sempre una luce dura: dobbiamo ingrandirla con un modificatore, come l’ombrello che vediamo montato su un lampeggiatore Godox AD 300 Pro.

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