Treppiede o mano? Ecco quale scegliere per la fotografia macro. Scopri anche come utilizzare il flash per le foto macro.

16 Aprile 2021 di Redazione Redazione

La primavera è la stagione migliore per la fotografia macro! Fiori, farfalle e altri insetti tornano alla vita in questi mesi. E diventano il soggetto ideale dei nostri scatti. Ecco qualche consiglio per realizzare macro da veri professionisti.

Fotografia macro con il treppiede…

Cercando la riproduzione a grandezza naturale, la zona nitida davanti e dietro il punto di messa a fuoco può ridursi a pochi millimetri. In compenso, anche nella fotografia ravvicinata, l’ampiezza della profondità di campo dipende in larga parte dall’impostazione del diaframma. Per questa ragione, appena possibile, dovremmo evitare di scattare close-up con la messa a fuoco automatica e con il diaframma troppo aperto. Meglio puntare alla modalità manuale (MF) impostando al massimo f/11, meglio ancora f/16 o, al limite, f/22.

Il problema è che in questo modo assistiamo all’impennata dei tempi di posa. Anche in condizioni ottimali, 1/60 di secondo è il miglior tempo che possiamo augurarci con gli ISO impostati a 100 e diaframma f/16. Il che comporta un certo rischio di mosso. Ancora una volta, ribadiamo che conviene usare il treppiede e un sistema di scatto remoto (cavo, wireless o autoscatto). Una volta che la macchina sarà fissata, infatti, potremo impostare i tempi che vogliamo. E così massimizzare la profondità di campo a nostro piacimento.

fotografia macro

… o a mano libera

Spesso il treppiede è davvero utile se si scatta presto al mattino o al crepuscolo, quando gli insetti dormono. Altrimenti può essere meglio scattare con la fotocamera in mano. Sopravvalutare la propria capacità di tenere ferma la macchina, però, è facile.

Una buona regola generale per la fotografa macro è quella di impostare un tempo di posa equivalente al reciproco del doppio della lunghezza focale usata. Per fare un esempio, se utilizziamo un’ottica 90 mm, scegliamo una velocità di scatto di almeno 1/180 di secondo. Se il nostro obiettivo dispone di stabilizzatore integrato, attiviamolo. Potremo scattare foto nitide anche impostando tempi di posa fino a 5 stop più lenti del normale. In alternativa, per ottenere un tempo più rapido, apriamo maggiormente il diaframma (la profondità di campo si restringerà) o aumentiamo gli ISO.

In ginocchio saremo più stabili che in piedi. Teniamo sempre stretti i gomiti al petto e appoggiamo la fotocamera al viso esercitando un po’ di pressione. Sosteniamo il peso della macchina tenendo la mano sinistra sotto l’obiettivo e premiamo il pulsante di scatto delicatamente ma senza incertezze. Il soggetto sarà spesso a livello del terreno, quindi se vogliamo ottenere risultati naturali sdraiamoci e cerchiamo di tenere la fotocamera il più possibile parallela all’insetto. In questo caso potremo usare un cuscinetto beanbag o i gomiti per stabilizzare ulteriormente la macchina.

Fotografia macro e flash

Nella fotografIa ravvicinata, si deve usare il flash solo quando davvero necessario, preferendogli la luce naturale. Detto questo, ci sono situazioni in cui la luce ambientale non è sufficiente da sola a garantire una corretta esposizione. I flash tradizionali possono andare bene per riprendere alcuni soggetti, ma un’unità ad anello o un macro twin flash (progettati specificamente per la fotografa macro e close-up) sono certamente più adatti.

fotografia macro

Il flash ad anello ha un corpo circolare che si attacca alla parte anteriore dell’obiettivo ed è pensato per illuminare il soggetto in modo uniforme. Quindi l’illuminazione può apparire un po’ piatta. Un “twin flash” è più flessibile. Pur funzionando su un principio simile a quello su cui si basano i modelli anulari, è costituito da due teste separate che possono essere posizionate secondo le nostre esigenze. La potenza del lampo, inoltre, può essere impostata separatamente per offrire maggiori possibilità creative.

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