29 Giugno 2021 di Elisabetta Agrati Elisabetta Agrati

Inaugura a Senigallia (AN) la mostra itinerante Giacomelli / Burri. Fotografia e immaginario materico, dedicata a due grandi artisti del Novecento: Mario Giacomelli e Alberto Burri. Attraverso le fotografie che Giacomelli dedicò a Burri, la mostra mette in luce il rapporto di reciproca stima e ammirazione tra i due artisti, scaturito nel 1966 e confluito in una ricerca comune.

Giacomelli / Burri: due poetiche in dialogo

Il primo incontro tra Mario Giacomelli e Alberto Burri avviene intorno al 1966 grazie all’intercessione di Nemo Sarteanesi. Questi, pittore, intellettuale e amico di Burri, casualmente conosce Giacomelli a Senigallia. L’incontro segna il percorso di Giacomelli, che da lì decide di dedicarsi totalmente alla fotografia. Come lui stesso ricordava: “Quando l’ho incontrato io dipingevo, ero tra figurativo e astratto, dopo invece sono stato troppo influenzato dalla sua pittura e ho smesso. Mi affascinava troppo, non potevo fare diversamente”.

Giacomelli

Alberto Burri, Combustione, 1965 – Copyright Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri

In mostra, il sodalizio tra i due artisti viene indagato attraverso un importante nucleo di fotografie che Mario Giacomelli dedicò ad Alberto Burri e Nemo Sarteanesi e che appartengono ai fondi della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri e agli Archivi Giacomelli e Sarteanesi.

Un’unità visiva

Attraverso le importanti testimonianze degli scatti di paesaggio che appartengono a serie come Presa di coscienza sulla natura, Storie di Terra o Motivo suggerito dal taglio dell’albero, viene ricostruito e preso in esame il legame tra le poetiche e gli stili di Giacomelli e Burri, creando un dialogo fra pittura e fotografia attraverso un linguaggio “astratto” e “informale”.

Il percorso espositivo è completato da un’opera pittorica di Giacomelli che l’artista realizzò prima di consacrarsi interamente al mezzo fotografico. Le sue celebri fotografie di paesaggio saranno poi accostate ad alcune opere grafiche e uniche di Alberto Burri. Tra queste la serie Combustioni 1965, Cretti 1971 e ancora Sacchi, Combustioni su carta e legno, un prezioso Cretto bianco. Ciò permetterà di evidenziare le affinità nell’organizzazione formale dello spazio dell’opera e le influenze che i due artisti ebbero l’uno sull’altro.

Spiega Marco Pierini, curatore della mostra di Senigallia: «Non sembri azzardato leggere in parallelo le ricerche di Giacomelli sul paesaggio e alcuni cicli di Alberto Burri. A uno sguardo indifferente alle categorie e alle convenzioni della critica, apparirà infatti evidente, aldilà di un’epidermica vicinanza formale, l’analoga attitudine a costruire l’immagine come sintesi, astratta riconfigurazione sulla superficie dell’opera di un’unità visiva generata dal medesimo sentimento della natura».

Una mostra itinerante

L’esposizione, ideata da Magonza e prodotta con il Comune di Senigallia, promossa da Fondazione MAXXI, Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri, Archivio Giacomelli e Archivio Sarteanesi, prenderà il via il 1 luglio a Senigallia a cura di Marco Pierini (fino al 26 settembre). Si sposterà quindi in autunno al Museo MAXXI di Roma per la curatela di Bartolomeo Pietromarchi e successivamente alla Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri a Città di Castello, nella sede degli Ex Seccatoi del Tabacco per la cura di Bruno Corà.

Orari di Senigallia: martedì – domenica, festivi e prefestivi: 17-23. Lunedì chiuso. Gli orari possono subire variazioni in base alle norme di contenimento Covid-19.

Per info e prenotazioni: www.comune.senigallia.an.it

Biglietteria elettronica www.ciaoticket.it

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