Fotografia 1943 pubblicizzato come Primo grande annuario dell’attività fotografica in Italia, prenotabile fin dall’autunno 1942, raccoglieva le immagini di 114 autori nell’ambizione dei curatori e di Gianni Mazzocchi, editore dell’autorevole rivista di architettura Domus, di realizzare un fotolibro che per qualità editoriale ed artistica si confrontasse con la scena fotografica mondiale. La Rassegna, che avrebbe dovuto avere cadenza annuale, si proponeva come momento di svolta e di modernizzazione della fotografia italiana, omaggiando il meglio della tradizione del Pittorialismo di Sommariva e Peretti Griva e del Futurismo di Bragaglia, ma promuovendo soprattutto il nuovo dei grafismi di Balocchi, Boggeri, Nizzoli e Grignani vicini alla rivista Campo Grafico, i poetici sperimentalismi a colori di Veronesi, le immagini moderniste degli architetti-fotografi Pagano, Mollino, Peressuti e Comencini, le foto scientifiche di Baldi e Clerici, il fotoamatorismo più innovativo di Cavalli, Vender, Pellegrini e Finazzi e il Giornalismo nuova formula, teorizzato da Patellani e realizzato nei fototesti del settimanale Tempo (1939-1943) impaginato da Munari, cui avevano collaborato molti dei fotografi presenti nell’annuario. Guardando queste immagini poco traspare dei drammi che la tragedia bellica provocava e al di là delle inevitabili citazioni patriottiche, poco rimane del provincialismo e della retorica di regime che avevano permeato la fotografia italiana sino ad allora. Prevale l’alternanza tra realismo e formalismo che accompagnerà a lungo la nostra fotografia ma si percepisce un’aria di fronda e di rinnovamento culturale che sospinse molti dei fotografi qui raccolti da un consenso più o meno critico al regime al rifiuto del fascismo e in taluni casi di partecipazione alla resistenza armata, trascinando un “fascista rivoluzionario” come Pagano, prima in carcere e poi a morire a Mauthausen. Proprio durante la guerra e malgrado la crisi economica e i razionamenti di carte e inchiostri sono pubblicate alcune monografie che segneranno la storia della fotografia italiana in una nuova vitale consapevolezza critica e maturità di linguaggio come Occhio quadrato (1941) di Alberto Lattuada , 8 fotografi italiani d’oggi (1942) raccolti attorno alla figura carismatica di Giuseppe Cavalli, Seconda Roma 1850- 1870 (1943), saggio storico sulla fotografia dell’Ottocento di Silvio Negro, Fotocronache (1944) di Bruno Munari. Nel 1944 inizia la pubblicazione della collana Occhio magico , i fotolibro editi da Scheiwiller con le immagini di Federico Vender e Carlo Mollino autore de Il Messaggio della camera oscura , che avrebbe dovuto essere pubblicato nel 1945, ma che per difficoltà editoriali vedrà la luce solo nel 1949. Del 1945 è poi l’inizio della pubblicazione della rivista Il Politecnico diretta da Elio Vittorini e illustrata dai fotoracconti impaginati da Albe Steiner. L’annuario di Domus è un libro importante e seminale per la fotografia italiana, esempio di qualità artistica ed editoriale che non sfigura tra gli annuari europei più blasonati. Non è difficile reperire quest’opera editoriale a 250-300 euro.
Fotografia: Prima Rassegna dell’attività fotografica in Italia.
A cura di: Ermanno Federico Scopinich. Collaboratori Alfredo Ornano e Albe Steiner. Milano. Editoriale Domus.