19 Marzo 2019 di Vanessa Avatar

Instagram, il suo successo ha rivoluzionato il mondo della fotografia, ampliando il numero di appassionati e rendendo fruibili contenuti e temi a un pubblico sempre più vasto.
Il 6 ottobre 2010 è un giorno che, nel bene e nel male, sarà ricordato per aver rivoluzionato il mondo della diffusione dell’immagine fotografica. Dal suo lancio a oggi, Instagram è riuscito ad attrarre oltre trenta milioni di iscritti, divenendo il secondo social network per popolarità nel mondo e il primo sito web per numero di foto condivise. La ragione del successo è da attribuire in gran parte alla facoltà data ai possessori di smartphone di poter realizzare delle immagini che, grazie all’utilizzo di filtri e correzioni istantanee, riescono a gestire una palette incredibile di effetti. Come spesso accade con il cambio di paradigma – siamo nel mondo 2.0 –, professionisti e appassionati sono divisi nel giudicare gli effetti sulla vita sociale e lavorativa dei consumatori, una dimensione che va ben oltre il solo mercato della fotografia. Chi pensa che stia cambiando definitivamente il modo di fare conoscenza del mondo, chi, invece, punta il dito sulla perdita del senso del vero e del reale, chi ritrova la conferma di un decadimento del valore del contenuto e della ricerca, sommersa dal sovraccarico di immagini immesse ogni giorni in rete e dalla forza del piano espressivo (il visibile). Dal punto di vista della fotografia e del mercato, è importante sottolineare come molti giovani fotografi abbiano avuto la possibilità di far conoscere i propri lavori a un pubblico incredibilmente ampio e piuttosto ricettivo e interessato. Così, al tempo stesso, lo strumento risulta utile anche ai professionisti già affermati per promuovere le proprie opere e per contattare un utente giovane e non specializzato. Su questa piattaforma sono postati 95 milioni di post ogni giorno e gli utenti attivi/mese sono circa 1 miliardo. 

Instagram, quando la foto si fa social: i contro di questo nuovo “Mondo Fotografico”

Bisogna comunque rilevare come il social network acquisito da Facebook nel 2013 evidenzi delle caratteristiche che non invogliano molti professionisti a utilizzarlo con continuità. Il primo e più importante riguarda l’accettazione dei termini di utilizzo dell’applicazione. In sintesi, una volta pubblicate le foto, Instagram non diventa proprietario dell’opera, ma si riserva il diritto di poterla utilizzare senza la necessità di alcuna autorizzazione da parte dell’autore. In secondo luogo, è necessario soffermarsi sulle qualità dell’immagine creata. Non avendo necessità di utilizzare programmi di post-produzione (per es. Adobe Photoshop) per ritoccare i propri scatti, il programma consegna al fruitore un’immediatezza e una semplicità unica, ma, al contempo, ciò può andare a discapito della qualità del file, in particolare se si decide di scattare direttamente dal proprio smartphone. Le limitazioni che lo scatto con il cellulare dà al fotografo/artista sono tali che Instagram non può sostituire una fotocamera. Per questo motivo sempre più professionisti pubblicano sul social delle fotografie realizzate con la propria reflex. Così facendo, si è in grado di mitigare alcune problematiche tecniche, riuscendo al tempo stesso a sfruttare tutte le qualità  della piattaforma

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