18 Ottobre 2019 di Vanessa Avatar

Scomparso lo scorso 3 settembre all’età di settantaquattro anni, Peter Lindbergh ha cambiato per sempre l’immagine della donna nella fotografia di moda, realizzando ritratti in bianco e nero divenuti iconici. Una vera e propria rivoluzione che ha fatto, però, fatica a imporsi e che ha visto tra i suoi principali sostenitori Anna Wintour che, da poco alla direzione di Vogue America, sceglie uno scatto di Lindbergh per la copertina che avrebbe dovuto rilanciare la rivista: un modella sorridente, con poco trucco, jeans e maglietta, immortalata nelle strade di New York. Nel gennaio del 1990, un’immagine di Lindbergh è sulla copertina di British Vogue: è la celebre fotografia che ritrae le supermodelle Linda Evangelista, Naomi Campbell, Cindy Crawford, Christy Turlington e Tatjana Patitz, all’epoca ancora agli inizi delle loro carriere. Da quel momento il fotografo – nato a Leszno, in Polonia, il 23 novembre 1944 – lavorerà con attrici e top model, firmando servizi per le più importanti riviste del panorama internazionale. Mettendo da parte l’ideale di perfezione ricercato dalla fotografia di moda, nei suoi ritratti Lindbergh cerca di far emergere una bellezza semplice, naturale, che riveli la personalità dei soggetti immortalati.
 

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