Negli scatti che compongono il suo portfolio, William Aparicio restituisce un po’ di magia all’atto fotografico.

8 Aprile 2023 di Redazione Redazione

Oggi vi proponiamo il portfolio di William Aparicio, dal titolo Caja negra. Selezionati dalla Redazione, gli scatti sono stati pubblicati nel n. 340 de IL FOTOGRAFO.

Il portfolio di William Aparicio

Commenta l’autore: «La camera oscura contiene i segreti dell’immagine fotografica. All’interno di una scatola nera di cartone si forma l’immagine invertita e in movimento delle persone in posa. A volte, vedere il mondo al rovescio mi permette di concentrarmi sui dettagli particolari delle persone che fotografo. Quando posano davanti a una scatola gli individui si rilassano e sono curiosi del risultato».

fotografia analogica
Caja negra di William Aparicio

«L’esperienza restituisce un po’ di magia all’atto fotografico. La superficie luminosa che emana dallo schermo di messa a fuoco fatto di carta o vetro traslucido mi fa pensare al chiaroscuro della tradizione pittorica. I lampi di luce nell’ombra evidenziano i volumi e la superficie della pelle si fonde con lo schermo».

Il commento della Redazione

La fotografia dei nostri tempi è caratterizzata da specifiche consuetudini sociali e culturali che si riconoscono sempre di più nelle istantanee digitali degli smartphone, nei selfie e in altre modalità di produzione e di condivisione in rete rapidissime.

Tutto questo ha allontanato la maggior parte dei professionisti e cultori della fotografia dai procedimenti analogici della realizzazione di immagini. Espressioni come carta fotosensibile e pellicola sono sempre più in disuso nel mondo della fotografia, come effetto diretto del famoso slogan coniato nel 1888 da George Eastman, fondatore della Kodak: «You press the button we do the rest».

portfolio
Caja negra di William Aparicio

Tuttavia, ancora oggi, alle abitudini di largo consumo si contrappongono i progetti di autori che proprio nelle tecniche storiche trovano una personale ispirazione artistica.

È questo il caso di William Aparicio che, nella non immediata riconoscibilità della camera oscura, intesa come semplice scatola corredata di foro stenopeico e pellicola fotosensibile, trova l’espediente perfetto per entrare in sintonia con i propri soggetti. Questi ultimi, infatti, dinanzi a un cubo e a un piccolissimo foro che funge da obiettivo non si sentono osservati, non vivono l’inibizione che sentirebbero dinanzi a una fotocamera.

ritratto
Caja negra di William Aparicio

Le loro pose sono disinvolte, i loro sguardi sereni e rilassati. E così, sotto le luci di un set fotografico d’altri tempi, nascono le fotografie di William Aparicio, dove i corpi sembrano avvolti da una luce diffusa che li lega allo sfondo con sfumature pittoriche ed evanescenti.

a cura di Michela Frontino

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