Riccione e la Riviera Romagnola sono raccontati da Enrico Carpi in un portfolio in cui è l’architettura la vera protagonista.

9 Marzo 2022 di Redazione Redazione

Oggi vi presentiamo il portfolio di Enrico Carpi dal titolo Paesaggi balneari. Scelto tra quelli caricati nella nostra Community, questo progetto è stato pubblicato sul n. 333 de IL FOTOGRAFO dedicato al rapporto tra uomo e natura.

Il portfolio di Enrico Carpi

Racconta l’autore: «Amo la fotografia di architettura e amo Riccione e la Riviera Romagnola, così è nato questo progetto fotografico. Partito dagli stabilimenti balneari, simili nelle forme per chilometri, presto si sono aggiunte le persone che vivono questi spazi creati per offrire servizi ai turisti».

«È a questo punto che ho cominciato a vedere questi luoghi come dei piccoli teatri nei quali ogni giorno d’estate vanno in scena le vite delle persone e delle famiglie in vacanza. Il copione è lo stesso da decenni e prevede scene quali il riposo, il divertimento, la compagnia e l’abbronzatura. Ma ogni anno nuovi attori arrivano, si mischiano con i superstiti dell’anno passato e lo spettacolo ricomincia».

Il commento della Redazione

Il paesaggio balneare più noto e frequentato del nostro Paese è raccontato nella sequenza fotografica di Enrico Carpi con un’esplosione di colori e di forme bizzarre che si susseguono l’una all’altra con ritmo e vivacità. La piccola architettura turistica della riviera romagnola, insieme a quella temporanea di strutture quali cabine, tende e chioschi, rappresenta un vero e proprio sistema ambientale, cresciuto nel tempo a partire dell’inizio del secolo scorso.

Questo paesaggio marittimo è il risultato di un lungo percorso di trasformazioni fatte dall’uomo sul territorio costiero con il fine di adattarlo alle proprie esigenze, ai propri gusti e stili di vita. E così, lungo la linea temporale che scandisce le evoluzioni di questo territorio, il racconto per immagini assume come protagonista l’architettura.

Quest’ultima emerge sfarzosa ed eccentrica da contesti assolati, dediti al tempo libero e al benessere. Le inquadrature, sempre impeccabilmente equilibrate, accolgono le figure umane solo a metà della narrazione visiva.

La prima parte del progetto fotografico è dedicata agli spazi urbani vuoti, senza la presenza dell’uomo. Quest’ultima appare gradatamente nel corso del racconto, come se l’autore volesse raccontarne l’arrivo graduale nelle strutture turistiche con l’inizio della bella stagione. Ecco allora che scatto dopo scatto i campi visivi di Enrico Carpi si popolano di persone in costume da bagno e prendisole colorati in perfetta armonia con il contesto che li ospita.

In queste fotografie il mare è solo un’intuizione, una presenza che non vediamo mai interamente, ma solo in alcuni scorci tra le file degli ombrelloni e i muretti bassi. Ad attirare l’attenzione è soprattutto il carattere funzionale di questo paesaggio antropizzato che trova nella città del divertimento e dell’ozio un genius loci specifico.

a cura di Michela Frontino

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