26 Gennaio 2019 di Vanessa Avatar

Evgenij A. Chaldej

Evgenij Anan’evic Chaldej, (1917-1997) Appassionato di fotografia sin da ragazzo, costruì da solo il suo primo apparecchio, partendo da una vecchia lanterna magica di sua nonna. Dal 1936 fotografo della TASS. Dal 1941 al 1946 fotografo ufficiale dell’Armata Rossa che seguì giorno dopo giorno fino alla Vittoria. Fotografò la Conferenza di Pace di Parigi, i processi di Norimberga (dove alcune sue immagini furono usate come prove materiali) e Potsdam. Nel 1959 iniziò a lavorare per la Pravda, impiego che mantenne fino al 1972, fotografando in tutto il mondo avvenimenti e personalità

L’ Armata Rossa entra a Berlino alla vigilia del 1 maggio 1945, la fotografia simbolo sarà scattata da Evgenij Chaldej sulla sommità del Reichstag. Un soldato issa la bandiera rossa dell’URSS sul pennone. Lo stesso Chaldej aveva portato il vessillo con sé, realizzato con tre tovaglie rosse, su sue indicazioni, da un suo zio; forse aveva già in mente come usarlo, sicuramente era molto che aspettava l’occasione migliore. Il 2 maggio decide con tre soldati dell’Armata Rossa di salire sul tetto dell’edificio, issare la sua bandiera e scattare qualche foto. Impressionò un intero rullino. La storia di questa fotografia racconta che il soldato portasse ad ogni polso un orologio. Il negativo fu ritoccato, nel dubbio che i due orologi potessero essere scambiati per un atto di saccheggio, e reso più drammatico lo sfondo; pubblicato il 13 maggio sul settimanale sovietico Ogoniok divenne subito il simbolo della vittoria sovietica sul nazi-fascismo. La guerra era finita.

 

Immagine in evidenza La bandiera sovietica sul Reichstag, Berlino 2 maggio 1945 – © Courtesy Associazione Italia Russia

Lascia un commento

qui