Fino al 19 gennaio 2020, il Museo di Roma in Trastevere ospita Inge Morath. La Vita. La fotografia, la prima retrospettiva italiana della Morath, la prima fotoreporter donna entrata a far parte della Magnum Photos, una delle più importanti agenzie fotografiche al mondo.
Viaggiatrice instancabile, poliglotta, donna dai poliedrici interessi e di profonda cultura, Morath nasce a Graz, in Austria, nel 1923. Non teme barriere culturali, linguistiche o geografiche: la sua conoscenza di diverse lingue straniere le permetteva di analizzare in profondità ogni situazione e di entrare in contatto diretto con la gente.
I rapporti lavorativi con personalità quali Ernst Haas, Robert Capa e Henri Cartier-Bresson, contribuiscono a chiarire l’evoluzione professionale della Morath e il personale stile fotografico nutrito degli ideali umanistici successivi alla Seconda Guerra Mondiale, ma anche della fotografia quale “momento decisivo” come la definì Cartier-Bresson.
La retrospettiva a Roma
Curata da Marco Muniz, Brigitte Blum – Kaindl, Kurt Kaindl, la retrospettiva si sviluppa in 12 sezioni che ripercorrono tutte le principali esperienze professionali e umane della fotografa. Tra le oltre 140 fotografie e decine di documenti originali presenti, compaiono anche immagini realizzate da grandi maestri come Henri Cartier-Bresson e Yul Brinner, che ritraggono Inge Morath in diversi momenti della sua carriera.
Inge Morath, a diciassette anni dalla sua scomparsa
Attraverso i suoi scatti la Morath ha saputo raccontare la vita e l’intimità delle persone imprimendole in un’immagine. A Roma non manca naturalmente una sezione dedicata ai suoi celebri ritratti: da Pablo Picasso a Doris Lessing, da Alberto Giacometti a Marilyn Monroe, ma anche Jean Arp, Igor Stravinskij, Audrey Hepburn, fino a Fidel Castro. L’artista, scomparsa a New York nel 2002, ci stupisce ancora alla retrospettiva: è stato ritrovato postumo un ultimo inedito e potente scatto, scoperto in un rullino mai sviluppato. La Morath nel 2001 aveva fotografato dei rami secchi davanti al suo ritratto giovanile: quasi un addio, intenso e delicato, raccolto in un’immagine.
Tutte le info sulla mostra sono disponibili qui.
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