6 Dicembre 2019 di giorgia Avatar

Fino al 19 gennaio 2020, il Museo di Roma in Trastevere ospita Inge Morath. La Vita. La fotografia, la prima retrospettiva italiana della Morath, la prima fotoreporter donna entrata a far parte della Magnum Photos, una delle più importanti agenzie fotografiche al mondo.
Viaggiatrice instancabile, poliglotta, donna dai poliedrici interessi e di profonda cultura, Morath nasce a Graz, in Austria, nel 1923. Non teme barriere culturali, linguistiche o geografiche: la sua conoscenza di diverse lingue straniere le permetteva di analizzare in profondità ogni situazione e di entrare in contatto diretto con la gente.
I rapporti lavorativi con personalità quali Ernst Haas, Robert Capa e Henri Cartier-Bresson, contribuiscono a chiarire l’evoluzione professionale della Morath e il personale stile fotografico nutrito degli ideali umanistici successivi alla Seconda Guerra Mondiale, ma anche della fotografia quale “momento decisivo” come la definì Cartier-Bresson.

La retrospettiva a Roma

Curata da Marco Muniz, Brigitte Blum – Kaindl, Kurt Kaindl, la retrospettiva si sviluppa in 12 sezioni che ripercorrono tutte le principali esperienze professionali e umane della fotografa. Tra le oltre 140 fotografie e decine di documenti originali presenti, compaiono anche immagini realizzate da grandi maestri come Henri Cartier-Bresson e Yul Brinner, che ritraggono Inge Morath in diversi momenti della sua carriera.

Inge Morath, a diciassette anni dalla sua scomparsa

Attraverso i suoi scatti la Morath ha saputo raccontare la vita e l’intimità delle persone imprimendole in un’immagine. A Roma non manca naturalmente una sezione dedicata ai suoi celebri ritratti: da Pablo Picasso a Doris Lessing, da Alberto Giacometti a Marilyn Monroe, ma anche Jean Arp, Igor Stravinskij, Audrey Hepburn, fino a Fidel Castro. L’artista, scomparsa a New York nel 2002, ci stupisce ancora alla retrospettiva: è stato ritrovato postumo un ultimo inedito e potente scatto, scoperto in un rullino mai sviluppato. La Morath nel 2001 aveva fotografato dei rami secchi davanti al suo ritratto giovanile: quasi un addio, intenso e delicato, raccolto in un’immagine.
Tutte le info sulla mostra sono disponibili qui.
 
 
 

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