È il primo appuntamento del 2020. Nuovo anno, nuove collaborazioni, nuovi propositi. Alcune novità, nel corso degli ultimi mesi, ve le abbiamo già anticipate. Tra queste, c’è sempre più il desiderio di incontrarci e di parlare di fotografia, ma anche di immagine, di video e digital art, di comunicazione e di formazione. Di scoprire i vostri lavori, dando voce a una comunità vivace e attiva – lo vediamo attraverso i canali social, ma anche quando ci incontriamo ai festival e alle letture portfolio –. Ci confronteremo con nuove pagine legate alla moda, come linguaggio di ricerca, non certo come prodotto. Intervisteremo chi ha trasformato la passione in un impegno professionale (curatori, designer, scrittori) ed entreremo negli studi dei grandi fotografi per svelare il loro epicentro, non solo professionale. Abbiamo voglia di fare un giornale capace di raccogliere tra le sue pagine sguardi diversi (anche inaspettati) sul presente, stampando un composito mosaico della realtà in grado di alimentare una cultura visiva che è patrimonio e conoscenza.
Sfogliare un giornale è una questione sentimentale
Sì, parliamo di carta! Di quella pagina che è memoria, con un peso e un valore. Di quella pagina che rimane a portata di mano per poter essere ripresa, consentendo ulteriori riflessioni, come l’affioramento di nuove impressioni. Al suo interno saranno raccolte identità e saperi, distintività e competenze con la volontà di mantenere aperta una linea diretta – anche se a distanza –, mese dopo mese, su quella cosa che è la fotografia, oggetto, ma anche luogo di passione e di progetto, di bellezza e di storia. Lo facciamo con un’attenzione che, ci auguriamo, sia colta in tutte le sue parti, dalla copertina, con le prime rivelazioni, all’impaginato, con il rispetto dell’immagine e della sua forza, dal piccolo dettaglio grafico alla firma dei tanti e validi collaboratori che curano le varie rubriche. Tutto deve riflettere la passione di chi vi scrive e di chi ci legge. Leggere un giornale, visitare una mostra, stampare una fotografia, soffermarsi su immagini storiche o riferite al presente non è un vezzo, ma un sentimento.
Sovversione
Questa è la parola che vogliamo portare nel nuovo anno. Sovvertire il tempo sempre più sfuggente e mai disponibile. Sovvertire il modo distratto di attraversare il mondo.
In queste cento pagine dovremo ritrovare il desiderio di concederci una sosta, una pausa dalla fatica del giorno, dall’incessante rincorsa; scoprire un’isola che sappia accogliere occhi diversi, parole locali e straniere. Che sappia incontrare chi fa dell’immagine un territorio di straordinario confronto e che sappia riconoscere quegli sguardi capaci di porre delle domande.
Buon anno, dunque! Insieme esploreremo quel piacere, senza tempo, delle buone letture e delle belle esperienze.