24 Settembre 2021 di Redazione Redazione

Il flash di riempimento è una tecnica studiata per usare la luce del flash per integrare quella ambientale, anziché come fonte primaria di illuminazione. Scopriamo nel dettaglio come funziona…

Flash: prima o seconda tendina?

L’otturatore meccanico all’interno di una fotocamera è costituito da due set di tendine di metallo. Finché non scattiamo, restano chiuse e impediscono alla luce di raggiungere il sensore. Per impostazione predefinita, il flash si attiva appena il primo set di tendine si solleva per esporre il sensore.

Questa è la sincronizzazione sulla prima tendina. Permette di catturare momenti precisi, ma ha uno svantaggio. Se il lampo congela l’azione all’inizio dell’esposizione, qualsiasi movimento avvenga dopo viene registrato come una sfocatura davanti al soggetto, che così sembra muoversi all’indietro!

Molte fotocamere e flash permettono di sincronizzare il flash sulla seconda tendina. In questo caso, il lampo parte alla fine dell’esposizione, quando la seconda tendina si muove per ricoprire il sensore. Il movimento registrato nella prima parte della posa viene registrato dietro il soggetto congelato dal flash e l’effetto è molto più naturale.

Anche qui c’è un problema, però. Tempismo e scelta del momento di scatto sono cruciali, perché quando il flash si attiva il soggetto potrebbe essersi spostato o, addirittura, essere ormai fuori dall’inquadratura!

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Sincronizzazione sulla prima tendina: il flash spara all’inizio dell’esposizione. La sfocatura di movimento introdotta dal tempo lungo appare davanti al soggetto.

La breve durata del lampo congela il soggetto appena premiamo il pulsante di scatto. Poiché il soggetto però continua a spostarsi rispetto al punto in cui si è attivato il flash, il movimento viene registrato come una scia sfocata davanti al soggetto!

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Sincronizzazione sulla seconda tendina: il lampo principale si attiva alla fine della lunga esposizione, così la sfocatura di movimento appare dietro il soggetto.

Per usare questa tecnica dobbiamo poter prevedere con sicurezza dove sarà il soggetto alla fine dell’esposizione – e non è detto che sia facile, soprattutto con una reflex con mirino oscurato.

Il bracketing del flash

Se la cattura dell’attimo giusto non è cruciale, possiamo migliorare le nostre chance di ottenere un perfetto equilibrio di luce ambientale e flash applicando il bracketing all’esposizione del flash. In pratica, scattando una serie di immagini con diverse compensazioni del flash.

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Alcune unità esterne e alcune fotocamere possono automatizzare il processo. Con il bracketing del flash automatico, realizziamo tre scatti successivi al primo, con diverse impostazioni di compensazione. In genere possiamo impostare intervalli pari a +/- 3 stop in incrementi da 1/3 di stop.

Bilanciamento del bianco

Per una resa accurata del colore, in genere partiamo dal menu del bilanciamento del bianco della nostra fotocamera e impostiamo il predefinito per il flash. Per il flash di riempimento, però, può essere più efficace lasciare l’impostazione su Auto, in modo che il sistema cerchi di bilanciare la temperatura del colore del flash e quella della luce ambientale.

La luce del flash ha una temperatura abbastanza simile a quella della luce di mezzogiorno. Al tramonto o in ambienti illuminati da luci artificiali calde, la differenza è stridente. È possibile correggere selettivamente il bilanciamento in post-produzione, ma come sempre è più semplice centrare l’immagine allo scatto. Alcuni flash sono dotati di filtri clip-on utili per avvicinare il colore del lampo a quello della luce esistente, altrimenti possiamo usare le classiche gelatine.

 

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Flash di riempimento: come funziona #1
Flash di riempimento: come funziona #2

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