20 Aprile 2021 di Redazione Redazione

Una rubrica dedicata alle foto più famose. Quelle che hanno cambiato per sempre il nostro modo di pensare la fotografia. E che sono entrate nell’immaginario collettivo.

Le foto più famose #9

Tre giovani contadine russe in posa, tra le mani dei piatti con frutti di bosco, un tipico raccolto estivo, davanti a un’abitazione di campagna. Immobili per la lunga posa ricordano la fissità delle icone.

Quella che stiamo guardando è una tricromia, una fotografia ottenuta sommando tre filtri di colore in modo da ricreare un colore “naturale”. Sergej Prokudin-Gorskij nelle sue campagne fotografiche, cinque in totale, ognuna della durata di qualche mese, viaggiò per l’impero russo, con un lasciapassare dello zar, per fotografare quella che riteneva l’anima della sua patria: la gente comune, i paesaggi, il lavoro.

Il colore era il suo modo per rendere il suo reportage ancora più vivido. Affinché anche un cittadino di Pietroburgo potesse sentirsi immerso nel paesaggio del Caucaso o nel mercato di Samarcanda. Le sue tricromie erano proiettate in serate dedicate, molto apprezzate, dando vita allo spettacolo del racconto visivo.

Un reportage sula società russa, sospesa tra la rivoluzione d’inverno del 1905 e la rivoluzione d’ottobre del 1917. Il suo è davvero il fermo-immagine di una società che di lì a pochi anni sarebbe scomparsa.

L’autore

foto più famose

Sergej Prokudin-Gorskij (1863-1944). Fotografo russo, pioniere della tecnica della fotografia a colori. Direttore della rivista Fotograf Liubitel. Dopo il 1918 lasciò la Russia per stabilirsi a Parigi. Morì nel 1944, nei giorni della Liberazione francese. Del suo archivio di circa 20.000 lastre si salvarono circa 2000 immagini.

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