31 Maggio 2021 di Redazione Redazione

In questa nuova rubrica parliamo di elaborazione in-camera. Scopriamo insieme quali sono le opzioni per migliorare le foto immediatamente dopo lo scatto!

Elaborazione in-camera #1

Dopo aver premuto il pulsante di scatto, succedono un sacco di cose. La luce riflessa dal soggetto viene catturata dall’obiettivo e trasmessa al sensore. Qui viene registrata in forma di segnale elettrico analogico e poi subito trasformata in dati digitali dal convertitore analogico/digitale. Tutto avviene in una frazione di secondo ed è solo l’inizio del processo di creazione di un’immagine.

Prima che il file venga temporaneamente archiviato nel buffer di memoria, per poi essere trasferito sulla scheda, l’enorme quantità di dati raccolti deve essere “ristretta”. Il processo digitale applicato in questa fase include le regolazioni di bilanciamento del bianco, colore e contrasto. E ancora, la riduzione del rumore, le correzioni ottiche e lo sharpening.

JPEG, TIFF e RAW

Come (o meglio, quando) vengono applicati questi interventi dipende dal formato di file selezionato allo scatto. Nel caso di JPEG e TIFF, le modifiche sono applicate prima della compressione (per i JPEG) e incorporate all’immagine. In RAW, invece, i dati di processo sono salvati come parte del file. Ma restano separati e non vengono applicati in modo permanente. In questo momento, un file RAW non è ancora per nulla un’immagine. È un file di dati che contiene il codice binario grezzo ricevuto dal sensore!

Per convertire queste informazioni in un formato visualizzabile, come il JPEG, i dati devono essere decodificati. Di norma questo avviene al computer, con le operazioni di conversione RAW. Ma alcune fotocamere permettono di convertire i file RAW internamente (“in-camera”). Infatti, tutte le immagini nascono come dati grezzi. Solo che nel caso di JPEG o TIFF la fotocamera esegue automaticamente la conversione e l’applicazione delle impostazioni.

Perché eseguire l’elaborazione in-camera?

In ogni caso, perché dovremmo disturbarci e trafficare con impostazioni come bilanciamento del bianco e nitidezza allo scatto, quando i file RAW ci permettono di regolarle con calma, a casa, con il computer? Be’, per cominciare è probabile che un’anteprima precisa ci possa essere di aiuto. L’immagine che vediamo sul display LCD quando rivediamo gli scatti o lavoriamo in modalità Live View (così come quella che vediamo in un mirino elettronico) è un’anteprima JPEG basata sulle impostazioni di scatto in uso.

È così anche quando scattiamo in RAW, sebbene poi il file che finirà salvato sulla scheda di memoria conterrà tutti i dati grezzi. L’anteprima JPEG è uno strumento utile. Per esempio, ci permette di farci un’idea di come risulterà uno scatto in bianco e nero, senza rinunciare a registrare il colore nel file RAW che useremo per una conversione in bianco e nero ancora più sofisticata.

Inoltre, c’è un’ultima considerazione tecnica da non trascurare. Anche l’istogramma è basato sull’anteprima JPEG e riflette le modifiche che apportiamo a stili immagine o bilanciamento del bianco. È molto improbabile ricavarne indicazioni precise e utili se adottiamo un approccio casuale al processo in-camera.

elaborazione in-camera

1 – Opzioni Menu

Possiamo regolare le opzioni di elaborazione in-camera dal menu di scatto o dal display posteriore.

2 – Anteprima JPEG

Gli effetti dell’elaborazione si vedono in tempo reale quando scattiamo in Live View o rivediamo le foto in fase di revisione.

3 – Conversione RAW

Alcune fotocamere possono convertire in JPEG i file RAW archiviati sulla scheda di memoria.

4 – Parametri

Le opzioni in-camera sono meno complete rispetto a quelle dei software RAW dedicati.

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