3 Luglio 2021 di Redazione Redazione

Il RAW è il formato che assicura la migliore qualità d’immagine e il maggiore controllo sul risultato. Scopriamo tutto quello che dobbiamo sapere per sfruttarlo al massimo.

#4 Condivisione dei file RAW

Con il processo di conversione RAW non sempre finisce il viaggio dei nostri file, è chiaro. Capiterà di volerli stampare o condividere. Ed è qui che Adobe Camera Raw e Lightroom cominciano a presentare le prime differenze. Il primo è progettato sia per inviare l’immagine a Photoshop per ulteriori modifiche sia per salvarla come nuovo file. Gli strumenti di Camera Raw sono così potenti che l’immagine potrebbe non avere bisogno di altro. Nel caso, basta salvarla per generare un file con le impostazioni più appropriate alla destinazione d’uso.

Anche da Lightroom possiamo esportare le immagini e inviarle a software esterni (lo stesso Photoshop, per esempio) o plug-in per ulteriori modifiche. Le immagini modificate potranno tornare in Lightroom (come nuovi file) attraverso un processo detto di “round tripping”.

Qui vediamo un paio di impostazioni di Lightroom. Una per esportare le immagini pronte all’uso (sono le stesse che possiamo applicare anche in Camera Raw) e un’altra per le immagini che devono essere trasferite a un editor esterno.

Lightroom: esportazione

1 – Formato immagine

Possiamo esportare i file RAW processati come JPEG, TIFF alta qualità o Adobe DNG. JPEG è meglio per la condivisione e TIFF per le modifiche ulteriori.

2 – Spazio colore

Se l’immagine è destinata alla visualizzazione online o a video, è meglio lo spazio colore sRGB. Una redazione, invece, potrebbe preferire Adobe RGB.

3 – Profondità di bit

Se esportiamo un JPEG, la profondità è fissa: 8 bit. Per un TIFF, 16 bit rendono l’immagine più adatta a ulteriore manipolazione.

4 – Dimensioni

Non sempre ci serve un’immagine delle dimensioni originali: possiamo ridurle o aumentarle già in fase di esportazione.

Lightroom: trasferimento dei file RAW

1 – Cosa modificare

Con JPEG o TIFF, Lightroom lascia lavorare su una copia dell’originale. Con file RAW esportiamo sempre una copia processata.

2 – Formato file

Possiamo scegliere tra TIFF, JPEG e PSD (il formato di Photoshop). TIFF o PSD sono migliori per conservare la massima qualità.

3 – Spazio colore

sRGB è un efficace minimo comune denominatore e va quasi sempre bene. Adobe RGB o ProfotoRGB sono però tecnicamente più estesi.

4 – Profondità di bit

I formati TIFF e PSD permettono di scegliere tra 8 o 16 bit. I file a 16 bit sono più pesanti, ma sono anche migliori per proteggere la qualità d’immagine.

 

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