6 Maggio 2017 di Redazione Redazione
A PALAZZO BEMBO – VENEZIA
DAL 13 MAGGIO AL 26 NOVEMBRE 2017
BEAT KUERT: GOOD MORNING DARKNESS
 
Nello storico palazzo sul Canal Grande, la mostra presenta una grande installazione composta da 30 fotografie digitali in bianco e nero del regista e artista multimediale svizzero.


Beat Kuert, Caterina Blood 1aa © Beat Kuert


Palazzo Bembo, morbidamente affacciato sul Canal Grande, a due passi dal Ponte di Rialto, ospita dal 13 maggio al 26 novembre 2017, una grande installazione del regista e artista multimediale svizzero, Beat Kuert.
L’esposizione, dal titolo Good Morning Darkness, curata da Francesca Martire, è parte del progetto PERSONAL STRUCTURES – Open Borders, organizzato da European Cultural Centre, in collaborazione con Dust & Scratches, laboratorio creativo dell’artista.
Good Morning Darkness è un’opera creata appositamente per l’appuntamento veneziano e si compone di 30 fotografie digitali in bianco e nero che vivono lungo la sottile linea dialettica che lega il buio alla luce.
È proprio il buio l’elemento in cui le fotografie di Beat Kuert prendono vita e si presentano nel loro stato originale. Come in una camera oscura le immagini raggiungono la loro forma definitiva, al termine di un processo dinamico che le porta a raccontare una storia, quasi si trattasse di un filmato. L’allestimento, costruito da una tripla striscia di fotografie che si specchiano in due immagini di grandi dimensioni a colori, aiuta il visitatore a immergersi in questa atmosfera cinematografica.
Come afferma Beat Kuert, “Le mie immagini alla Biennale di Venezia sono scure, e molto vulnerabili sono come pensieri che sorgono e volano via. Ho montato le mie immagini come su un nastro, una dietro l’altra così vicine che parzialmente si fondono. Se li proviamo a seguire con gli occhi, si muovono, e formano una sorta di film, una storia che, mi auguro, saprà poi creare nuove immagini e nuovi universi di nuovo”.
Benché si manifestino in bianco e nero, le opere di Beat Kuert si possono definire come falsi monocromi, in cui si percepisce tanta luce; ad esempio, in uno scatto, il bagliore di una sigaretta serrata tra le dita di una ragazza produce una curva luminosa che tocca terra per poi elevarsi a lambire il secondo soggetto, che si scorge solo in parte; o ancora, la luce è una pioggia che bagna due astanti, mentre la fonte luminosa si produce caravaggescamente da una finestra.
Accompagna la mostra, il volume Beat Me. A pictorial requiem to hallucination and desire (Eyemazing editions).


[amz-related-products search_index=’All’ keywords=’beat kuert’ unit=’list’]

Lascia un commento

qui