26 Maggio 2016 di Redazione Redazione

Spazio espositivo di Villa Marazzi Via Dante, 47 – Cesano Boscone (MI)
Venerdì: dalle 17.00 alle 19.00 – Sabato e Domenica: dalle 10.30 alle 12.30
l’Autore sarà presente nei giorni festivi dalle ore 15,00 alle ore 19,00
Inaugurazione:
Domenica, 5 GIUGNO 2016 – ore 11.15
Apertura della Mostra dal 5 al 19 giugno 2016
(seguirà rinfresco)
Ingresso libero


INDIA “GENTE DI CALCUTTA”
E’ difficile innamorarsi di un posto simile, per me è accaduto. Calcutta ormai è diventata una metropoli. Sono tornato diverse volte nell’arco di 18 anni ed ogni volta è sempre la stessa sensazione, è come ricevere un pugno nello stomaco. E’ stata definita la città dei palazzi e degli accattoni, dell’arte e dell’anarchia, chiassosa, caotica, sovrappopolata e spaventosa. La si può amare oppure odiare, ma non esserne indifferenti alle sue ricchezze e alle sue miserie, alla folla, ai colori, ai suoi fermenti politici e all’eredità del passato.
In nessun’altra parte ho trovato un così fenomenale cumulo d’esseri umani, in nessun’altra parte ho visto animali, e veicoli convivere uno dipendente dall’altro, in nessun’altra parte sono impazzito da una tale quantità di rumori e di sporcizia, in nessun’altra parte ho visto uomini lavorare immersi negli acidi con le pelli da conciare, in nessun’altra parte sono stato preso alla gola da tanti odori pestilenziali.
Calcutta capitale del Bengala occidentale, porto sul delta del Gange, cuore industriale indiano con più di 20 milioni di abitanti questa città è stata la capitale della Colonia Inglese per più di cento anni; miscuglio di culture di razze e d’abitudini. In nessun’altra parte del mondo esistono ancora ricsciò trainati da uomini. Quei folcloristici taxi che caratterizzano il panorama cittadino: divertimento per i turisti alla ricerca del folclore, maledizione e sofferenza per gli “hathricha” “gli uomini cavallo”, che devono mettersi fra le stanghe e tirare per tutta la vita contando solo suo propri muscoli e sui piedi nudi, percorrono mediamente 30 chilometri al giorno.
Si sei una città difficile Calcutta, e ci vuole un certo coraggio e una buona dose di curiosità per avere voglia di scoprirti.

Giorgio Bacciocchi
Scoprire realtà, soprattutto sociali, lontane e distanti dal nostro etnocentrismo occidentale, che spesso ci pone su una sorta di “piedistallo” privilegiato e farle scoprire anche ad altri, attraverso il reportage. Si potrebbe riassumere così la vita di viscerale passione per i viaggi di Giorgio Bacciocchi. Vigevanese, da oltre trent’anni porta avanti un suo “progetto di vita”, che e quello di misurarsi prima come uomo, e poi come fotografo, con regioni e popolazioni lontane, presentandone, ma sarebbe meglio dire raccontandole, a chi ha occhi e magari sensibilità per apprezzare il ventaglio della “differenza”. Così dopo essersi avvicinato alla fotografia amatoriale, nella meta degli anni 70, dal 1984 ha iniziato a viaggiare in Oriente, Thailandia, Indonesia, Nepal, Tibet, Cina, India, Repubblica Popolare Mongola, Vietnam, Iran, e Pakistan. Visita alcuni stati all’America del Sud, Bolivia, Ecuador, Colombia ed alcune stati dell’Europa Romania, Spagna, Irlanda: lui e la macchina fotografica. Un amore a prima vista.
La scelta di scattare le immagini in B & N non e casuale ma fortemente motivata dal voler enfatizzare le difficoltà e le situazioni difficili dell’altra metà del mondo. Nonostante il lavoro di commercio che svolge, e pur dedicandosi alla fotografia su commissione, non ha mai tralasciato la fotografia amatoriale che ritiene al di sopra d’ogni compromesso.

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